“COLLEGATO AL LAVORO”, L’APPARATO SANZIONATORIO IN MATERIA DI LAVORO NERO

Venerdì 8 aprile 2011, alle ore 18, presso l’ Hotel Grassetti di Corridonia, la CNA di Macerata ha organizzato un incontro sul tema: “ COLLEGATO al LAVORO”, l’apparato sanzionatorio in materia di lavoro nero. La serata, che sarà introdotta da Luciano Ramadori – responsabile Sviluppo e Categorie della CNA di Macerata – e conclusa da Maurizio Tritarelli – che della CNA è presidente provinciale – ospiterà gli interventi del Dott. Pierluigi Rausei (Direttore della Direzione Provinciale del Lavoro di Macerata) e di Walter Recchia (Responsabile Relazioni sindacali e Contrattazione della CNA Marche). L’abusivismo e il lavoro nero nel campo delle professioni artigiane sono tristi fenomeni, che hanno radici profonde e connaturate nel tessuto produttivo italiano, spesso accompagnate da una indifferenza comune. E’ forte la convinzione che nell’ultimo anno, causa l’acuirsi della crisi, anche nel nostro territorio si sia registrata una brusca impennata di queste manifestazioni degenerative. Conferme circa l’impennata delle aziende irregolari e l’aumento del numero di lavoratori irregolari o totalmente in vengono date dai risultati dell’attività di vigilanza svolta dal Servizio Ispezione Lavoro e dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro della provincia di Macerata. Nel 2010, infatti, nella nostra provincia sono state sospese per aver fatto ricorso ad almeno il 20% dei lavoratori “in nero” ben 167 aziende. Il lavoro nero e l’abusivismo sono attività illegali che compromettono la possibilità che si sviluppi una “sana” competizione di mercato, creando danni enormi che minano le possibilità di sopravvivenza delle aziende in regola. Da non sottovalutare, inoltre, il danno che il perpetrarsi di situazioni “sommerse” reca alle casse dello Stato, e quindi a tutti i cittadini contribuenti, generando una pericolosa disgregazione sociale. Lotta al lavoro nero, all’abusivismo e cultura delle regole: questa è la missione che da sempre ispira l’attività della CNA.

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