VIOLENZA DI GENERE: LE INIZIATIVE PER AIUTARE LE DONNE

Sala consiliare piena per il convegno sulla violenza di genere organizzato venerdì dall’Assessorato alle Pari Opportunità dell’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Rete regionale delle Pari Opportunità.
L’evento si inserisce in un percorso strutturato già dallo scorso anno che guarda con attenzione costante alle varie sfaccettature del vivere la condizione femminile: differenti sono stati i progetti in cui, di volta in volta, si è posta l’attenzione sulla condizione femminile in epoca contemporanea, il sostegno alla famiglia, la donna e la famiglia, la donna e la disabilità, come difendersi dalle aggressioni ed altro ancora.
Il primo saluto di vicinanza è stato per Alina, la donna aggredita giorni fa dal suo compagno, scampata miracolosamente alla morte. A lei l’augurio di rimettersi presto in salute e tornare alla vita.
L’evento ha visto l’assessore Barbara Capponi nel ruolo di moderatrice, e le relazioni di Paola Petrucci (Pari opportunità Regione Marche), Eleonora Tizzi (avvocato sportello Informadonna del comune di Civitanova) e Valeria Grassetti (psicoterapeuta). A portare il suo saluto, è intervenuto anche il sindaco Fabrizio Ciarapica.
Durante l’incontro, pensato come un dialogo a più voci, i messaggi sono stati veicolati anche in forma multimediale, grazie alla proiezione di video ed immagini che hanno introdotto i vari assi toccati negli interventi in maniera approfondita e delicata. I relatori hanno evidenziato il pianeta donna a 360°: maternità e famiglia, diritto del lavoro, illustrando anche la giurisprudenza che tutela la condizione femminile (gratuito patrocinio, denunce, reati). Molta luce è stata fatta sulla violenza fragilità emotiva e sulla violenza verbale ed economica, la discriminazione della donna nel lavoro o la non valorizzazione delle competenze e del ruolo chela donna acquisisce gestendo la famiglia.
Si è voluto sottolineare infatti che a volte, pur non arrivando alla vera e propria violenza, non si riconoscono le molteplici competenze trasversali, dette soft skills, messe in campo dalla donna-madre a cui difficilmente vengono riconosciute.
E’ stato reso noto che la regione Marche è quella con più denunce rispetto alla media nazionale e sono state fornite molteplici indicazioni su come muoversi quando ci sono discriminazioni sul lavoro. Parlando della giurisprudenza i relatori si sono soffermati sul fatto che essa sia a volte contrastante. Da una parte si ricercano nuove aree come ad esempio il “gas lighting”, una violenza più sofisticata ed acculturata perpetrata da persone che usano coltelli cognitivi e atteggiamenti che feriscono nel profondo e dall’altra sentenze in cui il reato di stupro si basa ancora sulla ‘colpevolezza’ dell’abbigliamento della donna. Informazioni contrastanti che non fanno che acuire il problema che necessita di attenzione continua e sempre più approfondita.
“Ci sono ancora moltissimi pregiudizi su che cosa significhi violenza sulle donne – ha spiegato l’assessore Capponi – Generalmente si pensa sempre a quella fisica e non si considera tutto quello che è violenza psicologica economica o ancora alle discriminazioni sul lavoro. Altro fraintendimento è che la violenza non colpisce solo determinate categorie, ma la maggior parte delle donne ha tra i 20 e 60 anni con una scolarizzazione altissima. Per cui la violenza è un elemento trasversale. Crediamo fortemente che questo tipo di eventi siano corresponsabili di una consapevolezza sempre maggiore; essi voglio essere strumenti concreti per contrastare ogni forma di discriminazione e abuso. Chi è venuto venerdì si è portato a casa nozioni e strumenti che potranno essere condivisi”.
All’incontro era presente anche l’interprete Lis che ha garantito la comprensione degli interventi alle diverse persone non udenti presenti in sala.
Il convegno è stato utile anche per far conoscere le tante attività che si fanno sul territorio quali lo sportello Informadonna del Comune, attivo da otto anni, che nel 2017 ha ricevuto 200 donne per colloqui di orientamento e informazione e la Porta sociale Rosa, attiva sul versante antiviolenza gestita dall’Ambito territoriale 14 e Il faro sociale che ne hanno aiutate 46 nel 2017 e 56 nel 2018.
A fine serata è stato distribuito anche materiale informativo con numeri utili locali, che nei prossimi mesi sarà diffuso in tutti i posti sensibili frequentati dalle donne.

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