VIA PIAVE MORMORÒ

Per fortuna il corteo antifascista e anti Troiani a movimentare le presenze, altrimenti atmosfera desolante sabato in centro. Sono giorni difficili. Anche, e non solo, per colpa di un cantiere che ha bloccato l’accesso alla piazza, poca gente in giro in una Civitanova addobbata con scialbe luminarie e acconciata con eventi privi di appeal. E mentre la protezione civile sta ancora cercando gli automobilisti dispersi nel tentativo di sottrarsi agli ingorghi provocati dalla chiusura di via Piave, anche i commercianti sono alla ricerca del cliente perduto. E’ sotto gli occhi di tutti che il Cuore Adriatico pulsa di gente e di acquisti, ma il cuore di Civitanova perde colpi. La vicenda di via Piave, con un Ciarapica inconsapevole dei danni sullo shopping natalizio, avrebbe dovuto mormorare qualcosa all’orecchio dei commercianti. Invece, tutti sordi e accucciati. Gli incassi calano, ma il loro problema è il corteo attestato sulla linea del Piave contro la deriva arrogante e fascista di chi governa, allergico al dissenso. Pare infatti che il sindaco stia pensando di querelare chi ha cantato Bella Ciao. La giunta non si sente rappresentata da chi intona un aggettivo femminile che non sia un insulto già lanciato da Troiani. Con i soldi pubblici la destra denuncerà pure il grillino Mei. La delibera che incarica l’avvocato è firmata anche da vice sindaco che, con un post Facebook, ha sputtanato Civitanova in tutta Italia e che ora accusa il grillino di aver offeso onore e decoro della giunta. Fascisti, senza senso del ridicolo.
Di Robespierre

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