VA BENE PARLARE DI PISTA CICLABILE, MA A CIVITANOVA I PROBLEMI SONO ANCHE ALTRI E PIU’ SERI

bicicletta_ombraDa qualche giorno a Civitanova c’è un argomento che sembra destare l’attenzione di molti. Sicuramente con la stagione estiva è più facile vedere in giro biciclette e di conseguenza capita anche di osservare comportamenti che qualcuno definisce poco urbani da parte di qualche ciclista. Sull’argomento, tra gli interventi quello della civitanovese Catia Bigoni che ci scrive: “Da giorni leggo, oltre che su Facebook, anche sui giornali locali (come se fosse una questione di importanza vitale) il gravoso problema dei ciclisti ( adulti , bambini ed anziani ) che usano il marciapiede invece della strada. Sono d’ accordo che dove esiste la pista ciclabile è opportuno che venga usata per l’uso a cui è adibita, ma dove la pista non c’è????? Chi gira in bicicletta o a piedi sa bene che in centro città è continuamente a rischio di essere investito. Provate ad attraversare la strada di fronte al bar giardino in viale Matteotti, se un auto si ferma di fronte alle strisce pedonali, l’auto che la segue sorpassa la prima e frena bruscamente “a pelo di persona” quando se la trova fronte mentre attraversa. Altri invece non frenano, e schivano, continuando a correre a 60 all’ora, il povero pedone o ciclista che sia”. La Bigoni poi punta l’attenzione sul lungomare e dice: “E’ vero c’è la pista ciclabile, ma provate ad uscire dalla pista e ad attraversare la strada, qui siamo in formula uno. Le auto sfrecciano a 70/90, dimostrabilissimo, basterebbe mettere qualche rilevatore di velocità in diversi punti strategici ed il comune rimpinguerebbe le vuote tasche! Ma il rischio di essere investito è solo il punto saliente del problema, l’altro è che chi gira in bici dovrebbe mettere una mascherina davanti alla bocca, dato che il traffico è talmente intenso che stare in strada dietro alle auto sulla salutare bicicletta, diventa un modo per intossicarsi in maniera inverosimile i polmoni.” Per la Bigoni, “Il problema è molto più grande, la nostra città non stata concepita da 20 anni a questa parte per essere vissuta dai suoi abitanti, ma solo ed esclusivamente per essere sfruttata commercialmente ed urbanisticamente. Ognuno di noi ogni giorno fa i conti con l’invivibilità delle strade dove vive, dai parcheggi selvaggi, dalle polveri sottili che respiriamo, dal non avere nessuno diritto come pedoni e come cittadini ma solo il dovere di pagare tasse, tarsu, fantomatiche bollette dell’acqua e quant’altro. Le promesse dell’amministrazione sui grandi parcheggi al di fuori della città sono state solo enormi bugie elettorali, mettiamoci anche i nostri cari commercianti ( fortunatamente non tutti) che continuano a pensare che la chiusura del traffico danneggi il loro lavoro. Vorrei chiedere a questi commercianti : l’amministrazione comunale ha scritto nei giornali che POPSOFHIA a portato in città 25.000 presenze, ebbene, chi di voi ha avuto un riscontro commerciale ed economico da questo evento>???? Città come Rimini, Riccione, Cattolica, Gabicce ma anche Pesaro, Fano San benedetto del Tronto sono anni che hanno chiuso il loro centro cittadino, è vero che c’è dietro una progetto turistico e commerciale non indifferente, ma i loro incassi e le presenze nelle loro città aumentano, o perlomeno restano costanti, sono invece siamo in caduta libera! Credo quindi che non sia il caso di guardare la pagliuzza e non vedere la trave, noi dobbiamo rimettere al centro della futura CIVITANOVA , l’uomo, le donne i bambini, gli anziani ed i disabili, la nostra città dovrà essere a nostra misura e dimensione, ed attorno a questo programmare e costruire progetti di seria politica turistica, commerciale e artigianale. Smettiamola di affogare nei bicchieri d’acqua!”

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