Una città sotto shock Civitanova Marche non soltanto per la tragica fine della povera Grazia (così la chiamavano le persone che la conoscevano e che a lei hanno riservato parole di grande stima e affetto) ma soprattutto per una domanda che non trova risposta: perché il marito, l’uxoricida, nonostante fosse stato protagonista un mese prima di un episodio di violenza ai danni della moglie e per questo ricoverato nel reparto psichiatrico, continuava a possedere legalmente la pistola con la quale ha sparato alla donna? Ma soprattutto chi ha preso in cura l’uomo dopo il trattamento sanitario obbligatori? E quindi una riflessione su una città, Civitanova, dove il disagio mentale sembra essere stato rimosso come rimossi o meglio smantellati sono stati alcuni servizi lasciando così in balia del proprio destino chi ha problemi psichici e i familiari che non sanno a chi rivolgersi. C’è il dipartimento di salute mentale, ma non è sufficiente e quanto accaduto ne è la dimostrazione. E’ necessario che ci siano servizi sul territorio, strutture residenziali come previsto dalla legge 180. A Civitanova però di tutto questo…nemmeno l’ombra. A Civitanova Alta è stato dimesso il San Silvestro, una casa alloggio per disabili mentali non autosufficienti. L’appartamento destinato a questi servizi è stato trasformato in residenza per immigrati. Certo il disagio mentale non porta voti e sono davvero pochi gli amministratori che dimostrano interesse verso questa problematica. E’ meglio mettere la stessa sotto la sabbia e far finta che il disagio mentale non esiste!