La decisione della Regione Marche di autorizzare l’università privata Link Campus University ad attivare nuovi corsi di laurea nella regione ha scatenato un duro attacco da parte del consigliere regionale del Partito Democratico, Romano Carancini. Secondo l’esponente dem, questa scelta rappresenta un colpo pesante per il sistema universitario pubblico marchigiano.
“Francesco Acquaroli ha deciso di ‘spazzare via’ le Marche, così come la storia, i saperi e le ricchezze formative delle università pubbliche marchigiane gliele avevano consegnate”, afferma Carancini, denunciando il parere contrario espresso da tutti e quattro gli atenei marchigiani e da una larga parte della comunità regionale.
Carancini accusa il presidente della Regione di aver ceduto alle pressioni politiche di Mirko Carloni e Guido Castelli, che definisce “i veri artefici dell’operazione privatistica della Link University”. Secondo il consigliere dem, la scelta di Acquaroli “calpesta le università pubbliche marchigiane, la loro dignità e le impoverisce culturalmente, socialmente ed economicamente”.
Il contesto nazionale, sostiene Carancini, non fa che aggravare la situazione: “Il governo di Giorgia Meloni, nell’ultima legge di bilancio, ha tagliato i finanziamenti alle università pubbliche italiane, colpendo in maniera rilevante anche quelle marchigiane”. Un taglio che la Regione, secondo l’esponente del PD, non ha voluto compensare: “Acquaroli ha bocciato un emendamento del PD al bilancio regionale che avrebbe aiutato gli atenei marchigiani ad assorbire questi tagli con minori danni”.
Per Carancini, la strategia della giunta regionale è chiara: “Acquaroli demolisce il sistema universitario pubblico delle Marche e apre un varco a un’università privata priva di storia, autorevolezza e prestigio”. Infine, lancia un appello alla comunità regionale affinché “si ribelli a questa inaccettabile scelta”, difendendo il ruolo centrale e il valore degli atenei pubblici marchigiani.