Ben condotto e riuscito l’incontro che si è tenuto a Civitanova Alta, nel corso del quale lo storico prof. Claudio Bernacchia ha tracciato un efficace ricordo di “E venne la Guerra. Il 1943 – 1944 a Civitanova”, con il supporto di una straordinaria sequenza di fotografie che testimoniano, più che altro, gli effetti del drammatico bombardamento della città del 27 novembre 1943. Fabbricati squarciati, alcuni dei quali sono ancora esistenti, altri sono stati successivamente demoliti, strade sconvolte, danno un’eloquente dimostrazione di quello che è stato il tentativo, purtroppo largamente riuscito, di colpire a morte Porto Civitanova, cittadina operosa con tanti obiettivi nevralgici come la stazione ferroviaria, il porto, il ponte del Chienti e, soprattutto, quella fabbrica Cecchetti che stava producendo manufatti per la guerra. Fortunatamente il tributo di morte non fu grande, in quanto la cittadinanza era sfollata nelle zone circostanti. “Era mezzogiorno – ha ricordato il prof. Bernacchia, sulla base di quanto ha potuto ricostruire nel corso degli studi che continua a portare avanti con tanto impegno – quando dodici bombardieri B-25, bimotori americani, provenienti da est, a gruppi di quattro, oscurarono il cielo della città e giù bombe e distruzione”. Una di quelle bombe è stata, dopo tanti anni, ritrovata nel giardino del lido Cluana.
Quasi a voler rendere più efficace quanto il prof. Berrnacchia avrebbe raccontato su quel particolare momento storico di un’Italia a brandelli, politicamente divisa, impaurita, gli organizzatori della serata Alvise Manni e Anna Maria Vecchierelli, hanno fatto ascoltare quattro canzoni di quel periodo: Giovinezza, La canzone degli sfollati, Bella ciao e Lili Marlene.
Una serata che si è arricchita per via della presentazione del libro “Somma Zero” di Paolo Manni, che vediamo nella foto, che ha efficacemente illustrato gli aspetti del suo lavoro che ha suscitato tanto interesse per la freschezza e il contenuto del racconto.
L’incontro, anche per la mitezza della serata, si è svolto all’aperto dinanzi al caffè del teatro Cerolini, con una bella presentazione di Manni e della Vecchiarelli, presente anche Anita Pantanetti dell’ANPI, e dei simpatici rappresentanti della “Compagnia Veicoli Storici Militare” che in precedenza avevano posizionato nelle adiacente una Jeep statunitense del 1942.
Sicuramente momenti e personaggi che rimarranno sempre vivi nella memoria della città, come la figura del maestro Gaggegi, che molti di noi hanno avuto la fortuna di conoscere, con la sua celebre bicicletta da corsa, che ci fanno sempre più comprendere la bellezza della pace, per cui è proprio il caso di festeggiare il prossimo 29 giugno, quello straordinario stesso giorno del 1944 “quando la città – ha ricordato Alvise Manni – è stata liberata dai Polacchi”.