Il tempo è stato clemente, la giornata di sole ha aiutato. Grazie al clima primaverile l’incontro nella zona dell’ex fornace non solo è stato interessante ma anche piacevole. Presenti cittadini, rappresentanti dei comitati del quartiere Centro e del quartiere Fontespina, l’architetto Polci e diversi professionisti che collaborano con lui, rappresentanti delle associazioni (no Cav e Legambiente, la Consulta dei Servizi Sociali) diversi consiglieri di maggioranza e l’architetto Giannoni con il suo bagaglio di memorie storico-tecniche, l’assessore Micucci (e più tardi l’assessore Peroni). La prima parte dell’incontro è stata una passeggiata fra gli edifici del perimetro e un sopralluogo su tutta l’area per valutare bene gli spazi, le pendenze, la prossimita’ e l’incombenza della ferrovia, con le osservazioni dei cittadini presenti sulla viabilita’ nei giorni normali e in quelli nei quali si svolgono il mercato o le feste o si chiudono le strade del centro. Le persone presenti hanno fatto riflessioni sulla necessità di non caricare il numero di macchine che potrebbero essere ospitate nell’eventuale parcheggio (o parcheggi), come e dove ubicarli, a raso o ipogei, dove collocare l’ingresso delle corriere e il parcheggio per consentire la migliore fruizione da parte dei cittadini e dei viaggiatori che lasciano auto e mezzi pubblici per prendere il treno o viceversa. Si è potuto vedere bene come e dove sarebbe stata la piccola rotonda di ingresso nell’area dalla statale, la contiguita’ e la possibilità di integrare l’area della Ceccotti con il parco del Castellaro, con gli interventi e le spiegazioni dei professionisti che lavorano con Polci sulla salvaguardia delle varie specie di piante e su come armonizzare i due polmoni civitanovesi. L’interazione tra tecnici e cittadini è stata continua e veramente illuminante. Si e’ parlato anche della composizione del terreno, delle falde idriche a pochi palmi di profondita’, dei livelli di altezza rispetto al piano di calpestio della stazione, della difficolta’ di spostare la stazione stessa sul lato opposto all’attuale, che sarebbe un optimum, ma è molto difficile per i costi che Trenitalia dovrebbe sostenere si è discusso delle soluzioni per congiungere (pedonalmente e con le biciclette) la zona della fornace e Corso Umberto. Non posso naturalmente raccontare dei molti interventi, tutti organici e spesso veramente interessanti, che hanno fatto le persone presenti, ma posso affermare che tutti sono stati recepiti dall’architetto Polci, persona che più conosco, più mi piace non solo per la reale competenza ma per la capacità di ascolto e integrazione delle proposte nello studio che sta letteralmente “cucendo addosso ” all’area. Parlando e passeggiando erano ormai arrivate le 17, e il gruppo si è spostato nella sala della parrocchia di S. Marone, dove con l’aiuto di slide, e di materiale cartaceo, si è cominciato a parlare di come riempire, di contenuti (non di edifici) l’area. Questa è stata la parte più ricca di interventi da parte dei presenti, e la cosa più interessante che è emersa è la volontà di tutti di creare dei “contenitori di eccellenze” dove portare attività, ricerca, cultura, arte, ricettività gastronomica e alberghiera, in modo da ATTRARRE verso il centro citta’ un pubblico fatto di cittadini, ma anche di turisti che facciano vivere il centro, il borgo marinaro, che renda attrattivo il cuore di Civitanova, anche per contrastare l’avanzata devastante dei centri commerciali. Confesso di essere molto contenta di questa esperienza, se le persone, anche quelle in posizione critica, si decidessero a venire per proporre e ascoltare, si renderebbero conto di quanto ci sia, per tutti la possibilità di contribuire. La citta’ è nostra: parliamone .