UNA CITTÀ NON SI COMANDA COME UN ESERCITO DI SOLDATI, SI AMMINISTRA

Nota stampa del Consigliere Comunale Pier Paolo Rossi
(CIVITANOVA CAMBIA)

Ciarapica & C. hanno tolto ogni senso al Consiglio Comunale e annullato i diritti dei consiglieri.

Alle preoccupanti raccomandazioni fatte ai consiglieri comunali di evitare interventi specifici sui “numeri” ed interventi polemici riguardanti il bilancio di previsione (in ritardo di oltre 4 mesi) da approvare in videoconferenza venerdì sera, come se una specie di “rispetto” per il dramma dell’emergenza sociale ed economica dovesse impedire ogni critica all’inefficienza amministrativa e ad un bilancio comunale che dovrebbe specificatamente riguardare l’emergenza stessa, si aggiunge il silenzio del Presidente del Consiglio sulla richiesta, di alcuni consiglieri, di un Consiglio ad hoc e quello del Sindaco che non risponde neanche alle interrogazioni dei consiglieri comunali.

In data 4 aprile il sottoscritto ha inviato al Sindaco una Interrogazione urgente a risposta scritta per avere nello specifico un aggiornamento più completo, rispetto a quanto appreso dai mezzi di informazione, sullo stato di realizzazione del “Progetto 100” (ospedale temporaneo per il trattamento in terapia intensiva e sub-intensiva di malati affetti da Covid-19) chiedendo al contempo alcuni documenti tra i quali copia della Delibera di Giunta che approvava la cessione in comodato d’uso gratuito della struttura fieristica comunale. Ebbene, al di là di copia della sola corrispondenza tra Regione e Comune (la Delibera di Giunta seppur approvata era ancora in via di definizione!), Ciarapica non spreca una sola parola per rispondere alla mia specifica richiesta di aggiornamento sullo stato di realizzazione dell’ospedale temporaneo.
Neanche una parola per rispondere ad un consigliere comunale, seppur di minoranza, che ha il diritto (art.37 del Regolamento del Consiglio Comunale) di essere a conoscenza di attività amministrative così importanti per il Comune quanto meno nel rispetto della propria facoltà di rappresentanza.

Dopo due giorni, in data 6 aprile, gli otto consiglieri comunali di minoranza, in base all’art.36 del Regolamento del Consiglio Comunale, fanno una richiesta ufficiale di convocazione di Consiglio in videoconferenza chiedendo al Sindaco di relazionare sugli interventi fatti e programmati per la gestione dell’emergenza ed al Consiglio Comunale stesso di dare indicazioni a Sindaco e Giunta su ulteriori misure da adottare sia per affrontare le difficoltà sociali emerse in seguito all’emergenza sia per favorire la ripresa economica locale. Il Presidente del Consiglio Morresi, emulando Ciarapica, non solo non spende una sola parola nel merito della richiesta in sede di conferenza dei capigruppo, in cui tra l’altro si raccomanda di evitare interventi “tecnici” e polemiche, ma evita di inserire quanto richiesto ufficialmente dai consiglieri tra i punti all’Ordine del Giorno del Consiglio convocato per venerdì 17.

Allora mi chiedo: in questa città, come può un consigliere comunale far valere il proprio, e di tutti i cittadini che rappresenta, diritto di informazione sull’attività amministrativa?
A Civitanova quale dovrebbe essere la sede per discutere pubblicamente di come affrontare una crisi sociale ed economica come quella che stiamo vivendo e che riguarda ogni singolo cittadino se non il Consiglio eletto dalla cittadinanza?

Una città non si comanda come un esercito di soldati, una città si amministra per nome e per conto dei propri cittadini nel rispetto di tutte le forme di rappresentanza popolare.
Chi amministra deve essere al servizio degli altri e non viceversa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *