UN RICORDO DI GIANCARLO CHIARI: VECCHI MOTORI CHE DIVENTANO NUOVI

Farà sicuramente piacere a quanti hanno conosciuto il recente scomparso Giancarlo Chiari, e approfondire la preziosa attività da lui portata avanti con impegno e dedizione ,praticamente da sempre, tanto da farne uno dei più apprezzati meccanici del settore. Per apprendere alcuni aspetti del suo lavoro, ci siamo avvalsi di un articolo scritto da Vincenzo Selvaggi sulla rivinta nautica “Bolina”, che il figlio di Giancarlo Chiari, Carlo, ci ha gentilmente messo a disposizione.
“Quando  le ore di moto del l’entrobordo sono tante, l’usura dei cilindri causa un marcato consumo di olio del motore e una fumosità bianco-azzurrognola, questo perché l’olio si mescola con la miscela aria-combustibile e brucia assieme. Anche l’usura delle bronzine di banco (quelle dell’albero motore) e il gioco che ne consegue concorrono a un consumo anomalo dell’olio del motore e al danneggiamento dei paraoli con perdita d’olio dal volano.
Può accadere poi che il motore possa avere subito shock termici, causati dall’ostruzione del circuito di raffreddamento, dovuto alla rottura della girante della pompa dell’acqua o alla presa a mare del motore dimenticata chiusa.
Inoltre, quando il motore della barca è notevolmente usurato, spesso si osserva fuoriuscire dell’olio dai tappi di sfiato e la tenuta dei giri può essere irregolare. Con l’entrobordo in queste condizioni è difficile ricondurre il malfunzionamento a  una causa circoscritta, perché molto probabilmente è il risultato di un insieme di più problemi facilmente recuperabili nella maggior parte degli archivi di  meccanica.
Spesso le officine di rettifica accettano anche il motore intero, provvedendo a smontarlo e a riassemblarlo alla fine dei lavori. Questo fa risparmiare sul costo finale, in quanto rivolgendosi a un meccanico si avrebbero più passaggi di mano e quindi più costi.
Diversamente i singoli meccanici in genere non amano maneggiare motori molto datati, sia per mancanza di conoscenza sul loro funzionamento, sia per il tempo che dovrebbero dedicare nella ricerca di ricambi che non esistono più. In tal caso i lavori si fermerebbero irrimediabilmente e dopo lunghi periodi di attesa verrà proposto con tutta probabilità di lasciar perdere. Verrà detto che comunque il motore è vecchio e anche sistemandolo si avranno sempre problemi. La soluzione che verrà prospettata è di acquistarne uno nuovo. Così 50-60 o più anni di storia e di servizio finiranno per essere distrutti.
Capita anche di cedere alla tentazione di sostituire il vecchio motore con uno con maggiore potenza. È bene sapere a riguardo che la normativa impone, alle imbarcazioni non marchiate CE, la procedura di collaudo e marchiatura CE per aumentare la potenza del motore oltre il 15 per cento. Meglio quindi fare attenzione ad avventurarsi in questa costosa procedura, perché se si ha un’imbarcazione a vela omologata senza alcun limite dalla costa, con le nuove norme costruttive è anche possibile che la barca venga declassata, ritrovandosi a non poter più navigare senza alcun limite dalla costa. C’è poi la questione del risparmio. Il costo per riportare un vecchio motore a “zero ore”, se ci si rivolge direttamente a un’officina di rettifica, corrisponde a circa la metà del costo di un uno nuovo. La semplicità di questi motori e i relativi manuali d’uso e manutenzione, suggerirebbe a chi ha buona manualità di eseguire il lavoro di disassemblaggio e riassemblaggio in autonomia, con ulteriore risparmio di denaro. Inoltre si approfondirebbe maggiormente la conoscenza costruttiva e funzionale del propulsore, ma ovviamente non è cosa da tutti. A titolo indicativo e a seconda dei motori una officina specializzata nel trattamento dei vecchi entrobordo effettuerà la rettifica della testata e dei cilindri. Verranno poi sostituite le bronzine di banco e quelle di biella. I pistoni e le relative fasce saranno sostituiti con altri maggiorati rispetto ai nuovi giochi nella sede nei cilindri. Verranno probabilmente sostituite le valvole e le relative guide, i cuscinetti, i paraoli, nonché tutte le guarnizioni, compresa quella della testata del motore. Alla fine il propulsore sarà come nuovo, pronto a prendersi cura ancora per molti anni di voi e della vostra barca”.
Questo susseguirsi di termini e di impegno meccanico è quanto Giancarlo Chiari ha portato avanti nella sua vita.Grazie.
Nella foto: un’immagine di Giancarlo Chiari  al lavoro nella sua officina.

 

 

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