Un delitto d’impeto commesso da una persona animata da un forte livore, se non addirittura odio, nei confronti di Andrea Ferri, il 51enne di Pesaro ucciso con sette colpi esplosi a distanza ravvicinata da una pistola calibro 7,65, e con un colpo di grazia alla testa. E’ il quadro che emerge dall’analisi della scena del crimine, in via Paterni. L’omicidio è avvenuto subito dopo che Ferri era uscito dalla casa di una donna nigeriana, che pare frequentasse. I carabinieri stanno allargando l’orizzonte investigativo, che va dal movente passionale all’analisi delle attività economiche della vittima, sposato con due figli, titolare di tre distributori di carburante e di una gelateria sulla spiaggia. Mentre si attendono i risultati degli accertamenti tecnico-scientifici e balistici, il lavoro degli investigatori è concentrato in queste ore soprattutto nella raccolta di testimonianze, con l’obiettivo di capire chi, in ambito professionale o sentimentale, potesse avere interesse a uccidere l’uomo e chi potrebbe averlo fatto con quelle modalità.