Dieci coltellate al petto e all’addome, perché lui non accettava la parola fine ad una relazione decennale, deterioratasi fino alla separazione avvenuta un paio di mesi fa. Secondo gli investigatori, è questo il motivo che ha spinto Alessandro Ghilardi, 38 anni, nato a Roma ma residente a San Lorenzo in Campo (Pesaro Urbino), ad attirare in casa sua l’ex convivente Gabriella Petrolati, di 43, un figlio diciassettenne nato da un precedente matrimonio, che ormai l’aveva lasciato e aveva cominciato a frequentare un altro uomo. Qui, al culmine di un litigio l’ha colpita più volte con un coltello, ritrovato in casa, infilato ancora sporco di sangue in un cassetto, e poi è fuggito in auto. Una fuga in stato confusionale che lo ha portato verso il sud Italia, prima di tornare stamani a San Lorenzo e rifugiarsi da uno zio. Ma proprio stamattina, qualche ora prima, era stata scopertala morte di Gabriella: il suo attuale compagno era andato a
cercarla a casa di Ghilardi, aveva visto l’auto di lei davanti all’edificio, ma nessuno rispondeva alla porta. Ha chiamato i carabinieri, che da una finestra hanno intravisto un corpo steso per terra. Per entrare in casa sono intervenuti i vigili del fuoco e a quel punto sono scattate le ricerche in tutta Italia di Ghilardi. Sono stati anche contattati i suoi familiari, che sono riusciti a mettersi in contatto con lui e a convincerlo a presentarsi ai militari della cittadina dove vive, un piccolo centro dove tutti si conoscono. Ieri pomeriggio la vettura di Gabriella era stata vista da un’amica davanti alla casa del suo ex: era parcheggiata male e con il motore ancora acceso, segno che lei pensava di tornare subito indietro; forse era andata a prendere la posta, come faceva di tanto in tanto. L’amica ha parcheggiato meglio l’autovettura e ha spento il motore. Solo dopo ha capito che cosa c’era dietro quell’assenza. Ghilardi è stato interrogato a lungo nella caserma dei carabinieri, alla presenza del pm Massimo Di Patria, e ha sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità. Sottoposto a stato di fermo come indiziato di delitto, è indagato per omicidio volontario aggravato. In carcere, a Villa Fastiggi, attenderà la decisione del Gip. Stando agli elementi raccolti dai carabinieri guidati dal comandante provinciale col. Stefano Fedele, il rapporto fra Ghilardi e la vittima si era irrimedialmente guastato, ma lui voleva a tutti i costi ricucirlo, nonostante la relazione di Gabriella con un altro uomo. C’erano stati litigi, discussioni, ma a quanto pare mai episodi violenti. Fino alla tragedia.