“Crali si può considerare il più grande pittore del momento, la sua serietà nel lavoro è una virtù rara nei pittori di oggi, noi aeropoeti futuristi elogiamo la meravigliosa passione per le altezze e le velocità aeree, passione che costituisce la massima garanzia del trionfo di Crali. Questa passione è, in realtà, l’essenza magica dei maestri del Futurismo”.
Così Filippo Tommaso Marinetti, nel 1940, descrive il giovane Tullio Crali.
La sua opera è tanto varia quanto profonda, dipinge, si interessa di architettura, di scenografia, di moda, sua l’invenzione del borsello da uomo datato 1951. A Trieste nel 1931, incontra Marinetti che nel ’32 lo invita a esporre a Parigi, nella prima mostra di aeropittori italiani.
Prende così il via la sua lunga e densa carriera.
La mostra, organizzata nel monumentale Auditorium di Sant’Agostino, nel cuore della Città Alta, espone sessanta opere del Maestro, alcune delle quali inedite, altre famosissime, che raccontano la personale ricerca artistica ed esistenziale portata avanti da Crali, con originale maestria e vigorosa coerenza, durante tutta la sua lunga, intensa e dinamica vita.