Provo una grande sofferenza dopo giorni di una “ubriacatura progressiva” fatta di incredulità, dolore, insulti e solidarietà, sovraesposizione mediatica ed una solitudine mai provata. Un posto di umile lavore. Il primo e l’unico da quando sono stato rieletto, individuato legalmente, magari alla “vecchia maniera” (conoscenze), ma bloccato dal meccanismo del “Durc”. Se Romeo avesse “aspettato” sarei stato sicuramemte accusato dagli stessi urlatori di piazza, di essere un…”dinosauro clientelare” che aiuta il vicino di casa (come è successo a Corvatta con la casa popolare assegnata d’urgenza: una marchetta elettorale è stata definita in Consiglio senza che Tommaso neanche conoscesse quella povera famiglia!).
Una mia amica carissima che legge in Chiesa il”jaccuse” delle…”care amiche” di Anna contro tutti i politici, quasi aizzando alla gogna. Chi rappresenta il Capo dello Stato non è in condizione di parlare e se ne va. Esaltazione della demagogia populista e dell’egoismo peggiore, quello velenoso ed interessato. Così che senso ha? Io non ci sto più! O si recupera una vera, sicera, disinteressata “solidarietà”, pensando esclusivamente a Civitanova per cambiarla davvero, oppure io mi fermo qui.”
