TERREMOTO: IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA FIRMA IL DECRETO, VIA LIBERA AI MODULI ABITATIVI

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto riguardante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016.

Il via libera all’operazione moduli abitativi da installare sui luoghi del sisma al posto delle tende: contiene anche questa indicazione – secondo quanto si apprende – il nuovo decreto del Governo che contiene misure sul terremoto nell’Italia centrale, inviato oggi alla firma del Quirinale. L’operazione moduli abitativi verrà portata avanti da Protezione civile, Regioni e Comuni delle zone colpite. Il decreto legge autorizza i sindaci a portare avanti le opere di messa in sicurezza dei centri terremotati: gli stessi sindaci in quest’opera potranno avvalersi di imprese e professionisti. Sempre su questo versante, nel provvedimento è prevista l’assunzione di 350 persone, per un anno, nei comuni più colpiti dal terremoto.

Un invito a “tendere una mano ai nostri concittadini che vivono nell’angoscia” per il recente terremoto è venuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Mantova: “Il terribile terremoto dell’Italia centrale ha portato morte, sofferenze, distruzioni. Alle ferite profonde e ai costi umani si sono aggiunti ingenti danni a numerose opere d’arte, e cattedrali e monumenti di enorme valore storico finiti in macerie, insieme al tessuto urbano circostante. Ora dobbiamo tutti tendere una mano ai nostri concittadini che vivono nell’angoscia. Devono sentire accanto a loro il calore e la forza di una comunità”.

“La ricostruzione dei beni culturali e artistici – ha affermato il presidente della Repubblica – è necessaria, non meno delle case e delle fabbriche, delle scuole e delle piazze, perché sono parte di un’identità personale e collettiva, e sono moltiplicatori di forza sociale”. “La cultura è memoria, ma non soltanto questo – ha proseguito -. Deve saper offrire le “chiavi di lettura” di un presente che talvolta ci spiazza e ci impaurisce. La migliore reazione alla paura nasce proprio dalla capacità di leggere e di affrontare il presente, evitando risposte parziali e superficiali”. “La cultura – ha aggiunto – però si genera laddove può trarre da una comunità la linfa vitale”.

IL TESTO – Con il provvedimento il governo punta ad accelerare una serie di interventi. Sono, dunque, previste deroghe alla legislazione vigente impedendo però che la corruzione si insinui nell’emergenza. E in questa chiave il prefetto Francesco Paolo Tronca sovrintenderà con l’Anac alle attività di prevenzione e contrasto di eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata. Procedure più veloci per dare un tetto a chi ha deciso di resistere alle scosse, restando nella propria terra, vicino alle proprie case, ai propri beni, ai propri allevamenti. Una guerra contro il tempo visto l’inverno alle porte: per questo, già nei prossimi giorni, la Protezione civile potrà, con procedure rapide e trasparenti, acquisire i container e, sulla base delle indicazioni dei Comuni, individuare le aree sulle quali installarli. Attenzione alle persone ma anche alle imprese: confermati gli 11 milioni per gli allevatori colpiti. E sulle gare già fatte dalle Regioni Lazio e Umbria “sarà possibile – ha spiegato il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina – provvedere alle forniture necessarie di stalle temporanee e di moduli abitativi container senza ulteriore burocrazia”. Sui soldi, che, a quanto si apprende da fonti di governo, saranno quantificati in sede di discussione del decreto, aggiungendosi ai 4,5 miliardi del primo provvedimento, “non ci sono problemi”, ha detto in più passaggi il premier Matteo Renzi, niente affatto preoccupato del braccio di ferro con l’Ue. Anche sulle risorse necessarie all’assunzione part time di 350 tra personale tecnico e amministrativo fonti ministeriali negano che ci sia un nodo coperture. Assistenza abitativa, sostegno alle imprese ma anche messa in sicurezza delle bellezze artistiche e architettoniche di un’area simbolo della bellezza italiana. I Comuni potranno effettuare direttamente interventi di messa in sicurezza, dandone comunicazione al ministero dei Beni culturali.

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