TAGLIO’ LA GOLA AL MARITO CREDENDO CHE STESSE SOFFOCANDO. LA CORTE D’APPELLO DI ANCONA LA CONDANNA A DUE MESI E 20 GIORNI

Tagliò la gola al marito, credendo che stesse soffocando, praticandogli una maldestra tracheotomia con un coltello da cucina. Ora la Corte d’appello di Ancona ha ribaltato la sentenza con cui il gup aveva condannato per omicidio colposo la 59enne Daniela Ceccacci a un anno e 4 mesi di reclusione (con lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato). Il Collegio giudicante ha infatti riconosciuto che la donna agì per salvare il marito – “per particolari motivi di valore morale e sociale” – rideterminando la pena in due mesi e 20 giorni di reclusione, pena sospesa e non menzione.
La Ceccacci e il marito, Silvano Ambrosini, erano a pranzo quando l’uomo manifestò segni di soffocamento. La donna, a quel punto, mise in atto quello che in altre circostanze le aveva raccomandato di fare proprio il marito, ex vigile del fuoco, in caso di emergenze simili. Non avendo però alcuna esperienza, la coniuge passò con il coltello il collo di Ambrosini da parte a parte. L’autopsia ha poi stabilito che in realtà l’uomo aveva avuto un’emorragia cerebrale grave, che non gli avrebbe dato comunque scampo.

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