STRAGE CAPACI, IL RICORDO DI IVO COSTAMAGNA

Il ricordo personale di Ivo Costamagna, Segretario Provinciale Partito Socialista Italiano Macerata sulla strage di Capaci.
“Mi trovavo a Roma, precisamente al Foro Italico, al Torneo di Tennis degli Internazionali d’Italia, quando ci raggiunse la notizia della STRAGE DI CAPACI e della MORTE DI GIOVANNI FALCONE. Ero li per partecipare, quale Delegato della Regione Marche, alle votazioni per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. La mattina successiva la maggioranza di Quadripartito (DC-PSI-PSDI-PLI) superate le divisioni interne, che avevano fatto mancare sino ad allora il quorum, si apprestava ad eleggere il proprio candidato ARNALDO FORLANI a cui, nell’ultima votazione, erano mancati solo 6(sei) voti. Con lui eletto, BETTINO CRAXI avrebbe ricevuto l’incarico di formare il Governo e sarebbe tornato ad essere il Presidente del Consiglio.
LA STORIA D’ITALIA AVREBBE AVUTO UN ALTRO CORSO!
Nella notte, invece, parlando di una sorta di “emergenza nazionale”,legata alla strage di Capaci, LUCIANO VIOLANTE, a nome del PCI-PDS,dichiaro’ la disponibilita’ dei comunisti a votare un esponente del Quadripartito purche’ fosse… “concordato”.
UNA NOTTE INTERMINABILE E SCIAGURATA al termine della quale, dopo mille riunioni, venne “accettata” la convergenza sul nome dell’ex Ministro degli Interni del Governo Craxi, OSCAR LUIGI SCALFARO che fu’ eletto la mattina successiva.
IO VOTAI, DOPO AVERLO CHIESTO A CRAXI, PER GIULIANO VASSALLI.
Direi una stupidaggine se volessi far passare quel gesto come quello di uno che aveva… capito e previsto tutto.
Non era così ma, più semplicemente, lo feci perchè detestavo SCALFARO e, soprattutto, perchè non volevo perdere l’occasione per esprimere, CON IL VOTO, LA RICONOSCENZA POLITICA A QUELLO CHE RITENEVO UNO DEI
MIEI “MAESTRI”:GIULIANO VASSALLI, “QUELLO” DI GIUSTIZIA E LIBERTA’ DEI FRATELLI ROSSELLI, DEL CARCERE FASCISTA CON SANDRO PERTINI, DELLA LOTTA PARTIGIANA, DELLA MOZIONE “CRITICA SOCIALE” CON IGNAZIO SILONE E DELL’UNITA’ SOCIALISTA CON GIUSEPPE SARAGAT AL CONGRESSO DI PALAZZO BARBERINI, DEL PROGETTO PER IL “NUOVO CORSO” SOCIALISTA DOPO IL MIDAS, IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA EL “REFERENDUM TORTORA”, L’INSIGNE GIURISTA, POI PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE. In quel momento non lo conoscevo personalmente pur avendo partecipato a molte riunioni con lui presente, tanto era il rispetto nei suoi confronti.
Mai avrei pensato che lo avrei conosciuto, e molto bene, più di 6 anni dopo quando, nel Novembre del 1998, MI DIFESE E MI FECE ASSOLVERE, COMPLETAMENTE E DEFINITIVAMENTE, DINANZI ALLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE.
Ricordo, e anni dopo, meravigliandomi, se lo ricordò anche lui, la risposta che mi diede Craxi quando gli chiesi di poter votare Vassalli: “Sei leale ma “rompiscatole” come sempre, va bene fallo, TANTO NON CAMBIA NULLA” PURTROPPO NON FU’ COSI’. QUESTI I FATTI. CIO’ CHE ACCADDE DOPO, NEL BIENNIO 1992 -1994, LO CONOSCETE TUTTI. Proprio alla luce di cio’ che avvenne dopo e’ da allora che mi chiedo: FU’ DAVVERO SOLTANTO UNA TRAGICA COINCIDENZA?”.

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