Di Livia De Pace
Una sentenza destinata a far discutere e che potrebbe creare nuovi scenari a Civitanova Marche la n. 8542/2025 del Consiglio di Stato, che segna una svolta importante in materia edilizia e urbanistica.
La decisione chiarisce che un intervento di demolizione e ricostruzione può essere considerato ristrutturazione edilizia – e quindi autorizzato con Scia – solo se rispetta tre requisiti: unicità dell’immobile, contestualità tra demolizione e ricostruzione e mantenimento della volumetria originaria.
In caso contrario, l’intervento va classificato come nuova costruzione, con obbligo di permesso di costruire e pagamento completo degli oneri urbanistici.
La sentenza nasce da un caso milanese, in via Fauchè, dove un edificio era stato ricostruito con un aumento di volumetria e un cambio di destinazione d’uso. Il Consiglio di Stato ha confermato che non si trattava di semplice ristrutturazione, ma di nuova edificazione.
Il pronunciamento, che ha valore per tutto il territorio nazionale, impone ai Comuni maggiori controlli sulle Scia e potrebbe riaprire la questione della legittimità di molti cantieri già autorizzati.
Una prospettiva che potrebbe incidere su diversi interventi locali: vedremo gli sviluppi nelle prossime settimane.


———-

