SINDACATI, “IL COMUNE DEVE RISPETTARE LA LEGGE REGIONALE SULLE DEROGHE DOMENICALI E FESTIVE”

domanica1Dai i segretari generali Marsilio Marsili della FILCAMS CGIL, Marco Squartini della FISASCAT CISL e Roberto Broglia della UILTUCS UIL riceviamo: “insistiamo  nel richiedere da parte dell’Amministrazione Comunale di Civitanova Marche il rispetto delle norme di legge, così come devono fare le altre amministrazioni comunali, senza cercare sponde, pretesti o scorciatoie per derogare alle regole.
Non può prevalere la logica che ognuno rispetta le norme che più rispondono alle proprie esigenze e non applica quelle che invece ritiene scomode; non vorremmo che, dato l’esempio dell’amministrazione, i cittadini di Civitanova Marche siano spinti a comportarsi di conseguenza.
A parte la provocazione che intende rimanere tale, riteniamo che un’amministrazione lungimirante e attenta al bene comune non possa piegarsi alla influenza dei potenti (vedi grande distribuzione) con atti che penalizzano alla fine anche i piccoli commercianti ambulanti o del posto fisso, tanto è vero che le associazioni che raccolgono i piccoli esercenti commerciali sono state in prima fila insieme al sindacato per far approvare la nuova legge del commercio.
D’altro canto il rispetto della legge regionale prevede la possibilità per il comune di consentire per il centro storico o in prossimità della battigia una deroga rilevante seppur con dei limiti, mentre prevede un regime di aperture in deroga molto più limitato per i centri commerciali. La logica di un simile intervento è lampante: lo scopo di favorire il turismo e la città si realizza anche con un commercio che permetta la rivitalizzazione dei centri cittadini e non il loro impoverimento ad opera dei grandi centri commerciali che poco hanno di turistico; il che naturalmente va fatto sempre nel rispetto dei diritti dei lavoratori addetti.
Certo per l’Amministrazione Comunale è più facile e meno dispendioso, delegare alla grande distribuzione l’organizzazione di eventi ludici magari tra le mura dei centri commerciali (e negli anni il Comune di Civitanova Marche ha brillato in questo senso) con il risultato che la città si spopola e si impoverisce.
A questo proposito invitiamo chi, come il commerciante intervistato in questi giorni dal Carlino, non è molto informato dell’equilibrio che con la legge si è voluto dare al settore del commercio e per di più si è fatta un’idea del sindacato senza conoscerlo affatto, a documentarsi sollecitamente per non prendere clamorosi abbagli. Possiamo infatti affermare senza possibilità di smentita che senza limite d’orario stiamo combattendo le innumerevoli irregolarità che si verificano nei luoghi di lavoro, da parte di piccoli imprenditori e di aziende di maggiore dimensione, a danno dei lavoratori. Il fenomeno è talmente grave che la stessa Direzione Provinciale del Lavoro ha chiesto il nostro supporto, al fine di poter concentrare le proprie risorse umane sulle più pressanti emergenze. Ci piacerebbe conoscere le condizioni di lavoro dei dipendenti del suddetto commerciante ed eventualmente anche degli altri che possano far parte dello stesso gruppo, dato che ognuno deve fare il proprio dovere e noi lo facciamo; siamo pronti a riceverli in qualsiasi momento presso le nostre sedi sindacali, dove possono anche essere immediatamente messi in contatto con noi, se dovessimo essere impegnati per tutta la provincia a cercare di risolvere i numerosi e spesso gravi problemi che quotidianamente incontrano i lavoratori.
Per riprendere le considerazioni dell’assessore Canale, dobbiamo sottolineare che l’economia di Civitanova non si rilancia insediando nuovi mega-store e consentendo aperture indiscriminate. Abbiamo bisogno di un respiro programmatico più ampio, che guardi lontano; un serio impegno nella valorizzazione delle energie che possiamo esprimere nelle nostre terre, già molto apprezzate per il lavoro, il contenuto anche immateriale delle nostre produzioni, l’ambiente, se non lo distruggiamo, i prodotti tipici ed i beni culturali. Pertanto l’Amministrazione Comunale non cerchi sponde nelle prese di posizione di altre amministrazioni locali, tra l’altro dalle Organizzazioni Sindacali sempre contrastate per le aperture festive e domenicali in particolare nelle giornate che dovrebbero impegnare tutti ad un profondo rispetto, come il 25 Aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo ed il 1° Maggio, Festa del Lavoro; si ricorda come nel 2009 è stata contestata da parte delle Organizzazioni Sindacali nei confronti dell’amministrazione Comunale di Civitanova Marche, specificamente allo stesso assessore Canale, l’apertura in deroga per la giornata del 25 Aprile, alla presenza di numerose commesse del centro di Civitanova e non crediamo che se ne sia dimenticato. Per dare il quadro d’insieme tra l’altro l’assessore Canale doveva fare riferimento prima di tutto a realtà territoriali molto più rilevanti di quelle descritte, come quella di Ancona, il capoluogo regionale, dove non ci si sottrae all’applicazione delle regole della legge regionale.
Nel frattempo queste Organizzazioni Sindacali si sono incontrate a livello regionale con l’Assessorato al Commercio delle Marche ed è stato ribadito che la legge regionale in materia di commercio va rispettata, della quale in caso di necessità vanno rafforzate le misure per assicurarne l’applicazione corretta, mentre le modifiche alla legge inserite pochi giorni dopo l’approvazione della stessa, che rischiano di vanificarla, vanno riviste.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *