Sulla Tares non si possono strumentalizzare decisioni del Governo con polemiche di piccolo cabotaggio locale. Lo dico a Marzetti perché, avventurandosi su questo terreno, dimostra di eccellere in demagogia, ma distorce la realtà. Infatti le spese Cosmari che il Comune ha sostenuto nel 2013 per la raccolta e o smaltimento dei rifiuti non sono aumentate rispetto al 2012, ma diminuite.
Da gennaio a ottobre 2012 la spesa è stata di 4.578.687,12 euro mentre per il 2013 la spesa é di 4.512.655,98 euro con una diminuzione di 66.000 euro.
Il problema è la struttura della Tares, che ha in sé l’obbligo per i Comuni di coprire con l’introito delle tariffe il 100% del costo del servizio su cui la legge chiede di caricare anche i costi dello spazzamento delle strade e del personale. Motivo per cui le buone pratiche portate avanti sono state vanificate da queste decisioni statali che determinano, a Civitanova come in altre città d’Italia, un rincaro. E’ poi il caso di ricordare che a Civitanova l’introito della vecchia Tarsu copriva circa il 70% del costo del servizio, quindi arrivare alla copertura totale ha determinato una buona parte dell’aumento. A ciò va aggiunto il taglio di trasferimenti per quasi 2 milioni di euro fatto dallo Stato, che scarica sui Comuni il prezzo della crisi con provvedimenti a livello nazionale condivisi anche dal centro destra. Sono fattori di cui Marzetti sembra non tenere conto. Eppure lui, ex assessore alla nettezza urbana di aumenti del costo del servizio se ne dovrebbe intendere. Perché, analizzando gli ultimi cinque anni, dal 2009 in poi, l’incremento della spesa per lo smaltimento è in grandissima parte addebitabile al fatto che tutti i rifiuti sono stati smaltiti fuori provincia, perché non realizzata la discarica di Cingoli, bloccata dal centro destra di Franco Capponi durante le elezioni provinciali del 2009. Le decine di milioni di euro che la comunità provinciale, e anche i civitanovesi, sono stati costretti a pagare derivano da quella scelta scellerata che Marzetti e il centro destra avallarono votando Capponi e le sue scelte programmatiche. Che ora il costo di quella decisione debba essere messo in carico all’amministrazione di Civitanova non è accettabile. Tanto più perché, nel 2009, il sottoscritto venne lasciato solo nella battaglia per l’apertura della discarica di Cingoli, che ancora oggi non è stata purtroppo realizzata. Altri, tra questi Marzetti, si sono accorti soltanto oggi delle conseguenze. Un po’ tardi.