SERVIZI SEGRETI: DE GENNARO, NON BISOGNA PENSARE A JAMES BOND

jamesbonddanielcraig“Quando parliamo di intelligence non dobbiamo pensare a miti tipo James Bond. Infatti alcune concezioni correnti sui servizi segreti non corrispondono alla realtà. Sono immagini consolidate attraverso una stampa non consapevole o non bene informata”. Lo ha affermato Gianni De Gennaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi, parlando agli studenti dell’Università di Camerino a un seminario su ‘L’intelligence tra miti e nuove realta”. “I nostri servizi segreti – ha aggiunto – oggi si trovano ad affrontare sfide molto diverse. Ci sono ancora pericoli tradizionali, come il terrorismo, ma il compito dei servizi segreti non riguarda soltanto la difesa del territorio, la difesa del Paese, perché, nel mondo globalizzato, la missione non è la difesa di tipo militare, ma la difesa dei mezzi economici, delle comunicazioni informatiche, ecc.”. L’impegno dell’intelligence nei settori dell’economia e della
difesa delle reti informatiche sensibili, ha aggiunto De Gennaro a margine del seminario, “é un po’ una nuova missione dei servizi informativi per il futuro”. “Ma le minacce tradizionali, come quella del terrorismo islamico, non è che per questo motivo vengano disattese e non formino oggetto comunque della mission dei Servizi. Nei territori in cui esistono interessi economici del nostro Paese ed esistono anche realtà che possono in qualche modo creare o generare forme di rischio, di minacce, come il terrorismo appunto, in queste circostanze è raddoppiata l’attenzione”. De Gennaro, rivolto poi agli studenti, ha sottolineato: “Di fronte ai nuovi compiti dell’Intelligence bisogna avere risorse umane adeguate. E per questo bisogna partire dall’Università. Perché è nel mondo dell’Università che si può trovare nuova linfa per la sicurezza”. “Il 50% dei nuovi assunti nella sicurezza veniva dal mondo universitario per rispondere meglio alle nuove esigenze. Così -ha concluso – il nuovo personale lo abbiamo cercato attraverso la rete informatica. Non con le solite frasi sulle opportunità di lavoro. Ma con l’invito: ‘Vuoi essere utile al tuo paese e contribuire alla sua sicurezza?'”.

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