SERVE UNA LINEA PIU’ NETTA, IL PD SIA TRASPARENTE MA PIER LUIGI RESTA LEADER

enrico-rossiIl Pd sta reagendo bene.E Bersani resta il nostro candidato per le primarie. Il governatore della Toscana Enrico Rossi la pensa così sulla vicenda dell’ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo Filippo Penati.
Penati si è autosospeso: il Pd ha sbagliato a non metterlo fuori prima?
«Penati ha già fatto dei passi indietro, ma quello che sta emergendo dipinge un quadro che impone una presa di distanza più netta. Per primo ho chiesto lasciasse anche il Consiglio regionale ».
Si è mossa ora la commissione di garanzia, il “tribunale interno” come dice Bersani.
«Mi pare un atto sufficientemente forte. Per noi è questione di vita, siamo nati per essere un partito della trasparenza, non possiamo avere casi come questo e non prendere le distanze».
Che idea si è fatto di questa vicenda?
«Quella di un rapporto malato tra politica e affari. Nato non a caso su un terreno come quello dell’urbanistica e dell’edilizia. In Italia la rendita è fortissima, ma il profilo riformista è attenuato: si è praticata l’urbanistica contrattata senza pensare ad una programmazione pubblica».
Ma la reazione del Pd l’ha convinta?
«Nel complesso direi di sì. Anche se dobbiamo marcare una posizione ancora più netta, di condanna. Però quando ho letto le parole di Penati…»
Le crepe nell’impianto accusatorio?
«Quelle. Avrebbe fatto meglio a stare zitto».
È un bel rovescio sul Pd.
«Però il Pd sta reagendo bene. Lo stesso Bersani è riuscito ad usare parole forti. A noi ci viene chiesto di più e ricordo che il segretario ha avuto il coraggio di dire che anche nel Pd dobbiamo tenere gli occhi aperti. Una frase importante».
Addio alla diversità etica.
«Quella non ce l’abbiamo, possiamo però adottare comportamenti diversi. Isolare il caso, prendere le distanze. Spetta poi alla magistratura accertare i fatti e spero che lo faccia velocemente. Certo, se la politica viene ridotta tutta a successo personale il rischio della degenerazione è più forte».
Secondo lei Penati dovrebbe rinunciare alla prescrizione?
«A quanto capisco rinunciare significherebbe andare in galera. È una richiesta molto forte. Non saprei come mi comporterei in quei frangenti. Però se rinunciasse avrebbe la mia ammirazione».
Bersani ha chiesto di «arrivare alla verità».
«La considero una vera prova del fuoco. E se tutti i segretari di partito reagissero come Bersani questo sarebbe un Paese dove la magistratura è sostenuta e supportata ».
Che ripercussioni vede sul Pd?
«Se la reazione è forte può essere anche una scossa positiva».
Il sindaco di Firenze Renzi vuole sfidare Bersani alle primarie del centrosinistra. Vede con lui un movimento interno?
«Sul rinnovamento sono d’accordo. Per ora però abbiamo un segretario e lo statuto dice che spetta a Bersani in caso di primarie, a meno che lui la pensi diversamente. Ma oltre ad un fatto di regole, per andare a fare il Presidente del consiglio bisogna essere preparati. Bisogna anche conoscere il Paese».
Ma il caso Penati ha indebolito o no Bersani?
«Se non ci fosse stato sarebbe stato meglio ma non mi pare sia un problema. Dobbiamo tenere i nervi saldi con una situazione economica che fa spavento e una finanziaria mai vista. Il Paese ha bisogno di un partito unito».

Intervista di Massimo Vanni al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi – “La Repubblica” del 30/08/2011

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