SCUOLA: FLASH MOB ANCHE NELLE MARCHE PER RIAPERTURA ISTITUTI

“Make school, not war”: è con questo slogan che la Rete degli studenti sta organizzando flash mob in tutta Italia per la riapertura delle scuole. “Anche questa mattina infatti in tutta Italia, anche nelle Marche, gli studenti si sono mobilitati per denunciare le condizioni dei loro istituti e criticare le politiche sbagliate di questo Governo. Continuiamo a toccare con mano – rileva una nota dell’associazione studentesca – situazioni di emergenza in cui l’edilizia scolastica è in condizioni drammatiche con aule sovraffollate e laboratori inutilizzabili quando non assenti”. “Quello che ci viene ripetuto dal Governo Monti e dal Ministro Profumo in continuazione è che il nostro Paese non ha risorse, che siamo in un momento di crisi” ma la verità – afferma la Rete – è che “questo Governo non identifica la scuola e l’istruzione come una risorsa su cui investire, bensì come una spesa, uno spreco su cui continuare a fare politiche di tagli”. “Il Governo non sente la crisi economica e la necessità di effettuare tagli quando si parla di acquistare F-35 per 9,7 miliardi di euro, ma lo fa – fa notare l’associazione – quando si tratta di rifinanziare il sistema formativo che ha subito 12 miliardi e mezzo di tagli negli ultimi quattro anni”. La Rete riferisce di aver portato stamani davanti alle scuole italiane due carrelli della spesa, uno contenente le spese sbagliate di questo Governo, l’altro contenente la spesa che questo Governo dovrebbe fare per risollevare veramente le sorti dell’Italia: “i nostri carrelli della spesa non sono fatti di armi e guerra, ma di scuola, di cultura, saperi e diritto allo studio”. “Domani torneremo davanti alle scuole, con il suono della prima campanella a Roma, di fronte all’istituto Margherita di Savoia” annunciano gli studenti non più disposti “ad accettare la retorica del ‘ce lo chiede l’Europà solo quando le richieste riguardano la macelleria sociale e il taglio dei diritti”. “L’Europa ci chiede una scuola di qualità e noi la chiederemo a questo Governo a partire dal primo giorno di scuola in un percorso di mobilitazione che culminerà il 12 ottobre – concludono – con una grande mobilitazione nazionale studentesca in cui gli studenti scenderanno in tutte le piazze d’Italia”.

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