Documenti ritenuti “interessanti”, alcuni caschi e mazze, una quindicina di fumogeni, oltre a foulard che potrebbero essere stati utilizzati durante gli scontri di sabato a Roma, sono stati sequestrati dagli agenti della Digos della Questura di Ancona nelle abitazioni di sei-sette esponenti dell’area antagonista, che risiedono nel capoluogo, a Senigallia e Agugliano. Fra loro anche un ex militante dei Carc (Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo), che di recente sarebbe confluito sulle posizioni degli antagonisti. Tra il materiale recuperato anche un bossolo dei lacrimogeni sparati dalle forze di polizia per disperdere i black bloc che, staccatisi dal corteo pacifico degli Indignati, hanno messo Roma a ferro e fuoco spaccando vetrine, lanciando sassi e dando fuoco alle auto in sosta e a un blindato dei carabinieri. Sicuramente le persone sottoposte a perquisizione – tutte fra i 22 e i 43 anni, comprese due donne – hanno preso parte alla manifestazione nella Capitale, ma per stabilire se siano state o meno fra i protagonisti degli incidenti bisognerà incrociare i dati raccolti con altri accertamenti, a cominciare – spiega il dirigente della Digos anconetana Antonio Nicolli – dai filmati girati dalle forze di polizia e da quelli già disponibili su fonti aperte. Una prima informativa è stata trasmessa alla procura della Repubblica di Ancona, che valuterà la posizione dei perquisiti. E’ originario di Ancona, ma da anni vive a Bologna, anche uno
dei sei giovani vicini a gruppi anarco-insurrezionalisti fermati ieri in Toscana, a bordo di un furgone di rientro da Roma, rilasciati dopo una denuncia.