SCIOPERO DEI MEDICI DI FAMIGLIA: LE PAROLE DI TOMMASO CORVATTA SULLO STATO DELLA SANITÀ

Oggi il sindacato SNAMI ha proclamato uno sciopero dei medici di famiglia iscritti, un’iniziativa che risponde a diverse problematiche che riguardano il mondo della medicina territoriale. Il dottor Tommaso Corvatta, ha espresso con forza il disagio dei medici di famiglia, sottolineando come lo Stato stia continuando a promettere riduzioni burocratiche, ma senza alcun risultato tangibile.

“Lo Stato ci promette da anni una riduzione della burocrazia a cui dobbiamo adempiere, ed invece questa aumenta sempre e ci toglie tempo prezioso per curare i nostri pazienti.” – ha dichiarato il dottor Corvatta, mettendo in luce uno dei temi più sentiti tra i medici di famiglia: l’incremento della burocrazia a discapito della qualità delle cure.

Il dottore ha anche evidenziato un altro cambiamento significativo introdotto dal nuovo contratto, che prevede la creazione di un “ruolo unico” tra medici di famiglia e medici di guardia medica. “Questo nuovo contratto sta scoraggiando i giovani medici nell’intraprendere la carriera di medico di famiglia,” ha detto, riferendosi all’introduzione di turni h24 che renderanno difficile mantenere un orario fisso di ambulatorio e compromettere l’efficacia del lavoro.

Secondo Corvatta, questa riforma rappresenta un ulteriore ostacolo alla qualità del servizio sanitario territoriale. “Ci costringerà a fare i turni h24 per cui non avremo più un orario fisso, costante di ambulatorio.” Una modifica che secondo lui non solo aumenterà lo stress e la difficoltà dei medici, ma che comprometterà anche la capacità di offrire un’assistenza continua e di qualità ai pazienti.

Il dottore ha anche espresso preoccupazione per il futuro delle case di comunità in costruzione. “Anche l’impostazione delle case di comunità in costruzione ci porterà a trascurare i nostri pazienti, perchè dovremo trascorrere una parte del nostro tempo a turno nelle case di comunità, che magari sono a decine di chilometri di distanza, piuttosto che nei nostri ambulatori.” Un altro cambiamento che, a suo parere, avrà un impatto negativo sulla cura diretta dei pazienti, obbligando i medici a spostarsi lontano dalle loro zone di lavoro abituali.

Infine, Corvatta ha concluso dicendo che lo Stato sta valutando i medici di famiglia “in base a quante ore lavoriamo, non in base a quanto impegno ed accuratezza ci si metta nel curare la gente.” Un aspetto fondamentale che, secondo il sindacato, non tiene conto della qualità del servizio e delle reali necessità dei pazienti.

Per tutti questi motivi, i medici di famiglia hanno deciso di scioperare, pur garantendo le urgenze e gli accessi domiciliari programmati. Una protesta che mette in luce le difficoltà quotidiane della professione e la necessità di un cambiamento nelle politiche sanitarie per garantire una cura di qualità alla popolazione.

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