SAVI, “LA PROVINCIA SIA PROTAGONISTA NEI SERVIZI SOCIALI. ALTRIMENTI E’ SOLO UN FARDELLO”

savi“Il compito principale delle amministrazioni provinciali in materia di servizi sociali – così come stabilito dalla legge Turco-Signorino (328/2000) – è quello del coordinamento tra il soggetto legislatore (lo Stato e la Regione) e i soggetti erogatori degli stessi servizi (Comuni e Ambiti Territoriali Sociali).
Chi pensa che “coordinare” significhi semplicemente armonizzare, ottimizzare ciò che altri hanno fatto, finisce per dare ragione a quanti sostengono che gli assessorati provinciali alle Politiche Sociali siano del tutto inutili.
In realtà, oltre a tale funzione armonizzatrice, le province hanno anche e soprattutto il compito di coinvolgere pluralità di soggetti intorno a quelli che possono essere definiti come i “nodi” della rete dei servizi.
Il che, in estrema sintesi, significa sfruttare virtuosamente la “visione dall’alto” di cui le province godono e, individuato un problema, una carenza, una criticità, convocare immediatamente tutti gli attori interessati e coinvolgerli intorno ad un progetto da dispiegare nel territorio.
Solo in tal modo l’ente-provincia può essere protagonista nel campo dei servizi.
In caso contrario, meglio eliminare tale competenza perché la stessa rappresenterebbe solo un intralcio, solo un’inutile passaggio in più da fare o – come avvenuto con la presidenza di Capponi e l’assessorato di Mariani -un vero e proprio fardello di cui liberarsi al più presto per risparmiare risorse. Tale doverosa premessa per rivendicare almeno un paio di “intuizioni” che caratterizzarono l’esperienza di governo 2004-2009 a guida Silenzi e con il sottoscritto assessore ai servizi sociali che meritano, a mio modesto parere, di essere riprese con forza:
il progetto “Game Over” grazie al quale riuscimmo a mettere in rete e a sostenere economicamente l’operato di tutti quei soggetti impegnati nella lotta al gioco d’azzardo patologico (l’ASUR da sempre in campo grazie alla meritoria azione del dott. Gianni Giuli e l’associazione GLATAD di Tolentino). Venne organizzata una raccolta dati ed un monitoraggio del fenomeno tramite appositi questionari, venne dato vita ad un intergruppo di esperti sul gioco d’azzardo, venne realizzata una campagna informativa sui rischi del gioco, un convegno nazionale all’Università di Macerata e si diede vita ad uno sportello provinciale di orientamento e consulenza per giocatori d’azzardo e famiglie. Ritengo sia assolutamente opportuno dare nuova linfa vitale a tutto ciò per aiutare quanti si stanno facendo in quattro (ASUR e GLATAD su tutti) per contrastare questa nuova piaga che sta distruggendo migliaia di lavoratori e famiglie.
Una forte iniziativa inerente i cosiddetti disturbi alimentari. Anoressia e bulimia costituiscono la prima causa di morte per malattia tra le giovani italiane tra i 12 e i 25 anni., vero allarme sanitario per circa 200mila donne nel nostro paese. A tal riguardo avviammo un percorso che si aprì con un convegno che vide una partecipazione straordinaria di esperti ma anche di genitori disperati in attesa di rispose dalle istituzioni. Quel percorso fu solo avviato e, purtroppo, totalmente ignorato da Capponi e dal suo assessore leghista che persero l’occasione di dare continuità ad una iniziativa che, se sostenuta, avrebbe portato ad un intervento presso la Regione Marche rivolto a sollecitare l’apertura di una struttura ad hoc nel territorio regionale che potrebbe rappresentare un vanto e l’ennesima peculiarità delle Marche a livello nazionale.
Auspico, quindi, un rinnovato interesse da parte dell’amministrazione Pettinari su questi temi, vere e proprie emergenze nazionali e locali. Interesse che permetterebbe loro di distinguersi nettamente dall’ignavia di chi li ha preceduti.

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