Intervento del Sindaco Tommaso Corvatta:
“Leggo con piacere sui vostri giornali delle pretestuose polemiche di eminenti esponenti dell’opposizione sull convegno sul fenomeno del nomadismo recentemente tenutosi.
Come suo costume la nostra ruspante opposizione ,continua a trastullarsi fra costi di telefoni, gite in auto , rinnegazioni del proprio operato e vecchi motivi della campagna elettorale a cui evidentemente lor signori sono rimasti.
La volontà di puntare sulla paura e sulla mancanza di informazione della gente per diminuire il consenso del centrosinistra non ha portato bene in campagna elettorle, ma non avendo nessun argomento valido, Marinelli e Borroni si attaccano “all’usato sicuro”;.
Noi abbiamo semplicemente dimostrato che non abbiamo paura di riflettere seriamente anche su questioni sociali delicate come il fenomeno del nomadismo.
La precedente amministrazione , invece, aveva reso Civitanova un campo nomadi itinerante, diffondendo il problema praticamente in tutti i quartieri della citta bassa, sempre per non aver il coraggio morale, umano e civile di pensare.
Noi ci stiamo impegnando nel governo della città per risolvere le questioni aperte, non per propinare i vecchi sogni , tipo palzzetto dello sport, ne per scansare i problemi, nomadi, panettone o situazione grotte che sia, come coloro che ci hanno preceduto.
Noi stiamo procedendo afffrontando il problema del nomadismo a 360 gradi, , cercando di conoscere meglio il fenomeno, rafforzando le misure di vigilanza,e controllo. procedendo alla bonifica dei luoghi in disuso della città, e cercando la collaborazione della associazioni del volontariato .
Loro cercano di ricondurre la città alla paura ed alla,paralisi,noi di proporre una strada percorribile per il futuro.
Ringrazio quindi a nome di tutta l’amministrazione comunale l’opposizione perche con questo tipo di polemica giornalistica stucchevole e logora, ci lasciano il campo libero per lavorare e confrontarci con la citta sui temi veramente importanti, ad esempio della tutela del teritorio, del lavoro, ill destino del nostro ospedale.
A noi concretezza e fiducia nel futuro, a loro chiacchiere inutili e fobia del (loro) passato.