ROBERTO STRACCIA: SINDACO MORESCO, UN DOLORE IMMENSO

“Un grande dolore per la comunità di Moresco: stavamo preparando una nuova fiaccolata per il 12 gennaio, insieme alla parrocchia e all’Associazione Penelope. Avevamo coinvolto anche la serie B di calcio per nuove iniziative: ora tutto questo non servirà più”. Il sindaco di Moresco in provincia di Fermo, Amato Mercuri, aveva partecipato in prima persona alle battute di ricerca di Roberto Straccia a Pescara, e oggi dà voce allo sgomento della piccola comunità (poco più di 600 abitanti) per il ritrovamento sul lungomare di Bari del corpo di un ragazzo che quasi certamente è quello di Roberto. “Siamo in contatto con il padre, Mario, accorso in Puglia – spiega il sindaco -, e aspettiamo conferme sull’identificazione, ma ormai le speranze sono al lumicino”. Il cadavere non era legato o imbavagliato, e questo, in paese, spinge a pensare ad una morte accidentale o ad un suicidio. Del resto, sottolinea Mercuri, “si è scavato tanto nella vita di questa famiglia, e non è emerso niente che potesse far pensare a un rapimento o a un fatto violento: chi poteva volere morto un ragazzo come Roberto? nessuno”. “Profondamente rattristato” anche il diacono della Parrocchia dei Santi Lorenzo e Nicolò, Marco Tesi. Anche lui ha sentito Mario Straccia al telefono stamani. “Abbiamo tanto pregato perché Roberto venisse ritrovato, o, nel caso il Signore avesse deciso di richiamarlo a sé, per potergli dare una degna sepoltura”. A Moresco, se la salma verrà identificata come quella dello studente ventiquattrenne, il giorno dei funerali sarà lutto cittadino. Chiusi nel loro dolore i familiari di Roberto rimasti a casa, fra cui la madre. Al telefono risponde una zia, che prega i giornalisti di rispettare il loro silenzio.

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