REFEZIONE SCOLASTICA. PIER PAOLO ROSSI “UN BEL TEATRINO” QUELLO DI CIARAPICA E DELLA CAPPONI

“Bel teatrino quello imbastito a Palazzo Sforza: era di scena la commedia “Eccezziunale veramente” con la magistrale regia del sindaco Ciarapica e la spumeggiante interpretazione dell’assessora Capponi.” A parlare è il consigliere comunale Pier Paolo Rossi che in una nota stampa aggiunge: “Una serie di esilaranti gags, sul tema del servizio di refezione scolastica del comune di Civitanova, purtroppo poco credibili.
Innanzitutto alcune precisazioni sul contributo ministeriale per la mensa bio che orgogliosamente l’assessora sfoggia come una novità assoluta per Civitanova, merito del suo assessorato: è chiaro che “per la prima volta” il contributo viene assegnato a Civitanova visto che è solamente dal 2018 che il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha istituito il fondo che per il primo anno è stato di 10 milioni di euro, per quest’anno di altri 10 milioni e per il 2020 di 5 milioni. Piuttosto la Capponi dovrebbe spiegare come mai lo scorso anno il contributo a Civitanova non è arrivato; forse perché l’assessora lo scorso è arrivata in forte ritardo con l’aggiudicazione dell’appalto che è stato assegnato solamente l’11 settembre 2018 ed il cui contratto è stato stipulato, a servizio in corso, il 6 dicembre?
Mi preme ricordare alla Capponi che comunque nella partecipazione al bando il Comune di Civitanova raggiunge solamente una qualifica “base” e non di “eccellenza”, come Macerata, da parte del Ministero soddisfacendo i requisiti minimi tra i quali i “Criteri di premialità”, finalizzati alla riduzione dello spreco alimentare e dell’impatto ambientale, che non sono stati rispettati come conferma l’intervento del Sindaco che parla in conferenza stampa di tutta una serie di novità per questo anno scolastico atte a migliorare il servizio.
Mente quindi Ciarapica quando parla di novità e miglioramenti del servizio mensa e soprattutto mente spudoratamente la Capponi sul fatto che queste siano migliorie non previste dal bando. Infatti la convenzione con la Caritas per il recupero dei pasti non somministrati è un obbligo contrattuale e specificato dall’art.15 del Capitolato d’Oneri che doveva essere attivato da subito, quindi sin dallo scorso anno, e che è stato sollecitato più volte dai genitori e dal Comitato Tecnico Mensa.
Per quanto riguarda le altre false novità erano comprese nell’offerta tecnica fatta dalla ditta in fase di gara; offerta tecnica che ha permesso alla ditta stessa, in rapporto alle offerte presentate da altri, di aggiudicarsi l’appalto. Servizi che comunque non sono stati attivati lo scorso anno, tant’ è vero che il Comune, per esempio, per il mancato espletamento del servizio di rilevamento quotidiano delle presenze ha chiesto alla ALL FOOD un rimborso di circa 6000 euro. Chissà se, doverosamente, avranno chiesto anche il rimborso per gli altri servizi non attivati? Per esempio la fornitura, che il sindaco indica come novità, ad ogni alunno delle buste per portare in classe il cibo somministrato ma non consumato; oppure, altro servizio fatto passare come straordinario da Ciarapica, la somministrazione dello spuntino.
Non vedo tra le novità introdotte dal sindaco, ma indicate nell’offerta tecnica, la fornitura per ogni scuola di composter: che fine hanno fatto? Bisognerebbe chiedere un rimborso anche per i quelli credo.
Anche quella dell’app è una falsa novità visto che esiste già ed è funzionante dallo scorso anno: ma lo hanno dovuto dire per stupire; una sorta di “effetto speciale” tanto quanto la sostituzione delle stoviglie e dei piatti in plastica che è obbligatoria per una legge Regionale approvata poco più di un mese fa.
Alla farsa ha partecipato ovviamente, “in sinergia” con l’Amministrazione come ha detto la Capponi, anche la All FOOD. Mi piace ricordare al Dott. Fioriti che ci sono delle sanzioni da parte del Comune stesso, che provano il non rispetto del contratto, dovute alla fornitura di prodotti comunque non conformi al capitolato e che probabilmente i difetti di forma nella comunicazione potrebbero giustificare al limite la fornitura di pesce da zona FAO differente ma non la fornitura dell’olio. Che comunque ci fossero dei problemi nella comunicazione lo ha dimostrato anche la sanzione per la errata somministrazione di un pasto speciale, fortunatamente non consumato.
Quella di ieri è l’ennesima dimostrazione di come l’Amministrazione si preoccupi più di proteggere il proprio operato e quello della All Food che di fornire un servizio di eccellenza e soddisfare i propri concittadini, piccoli e grandi.
Credo sarebbe ora di pensare in grande e dare il meglio ai bambini ed ai loro genitori prendendo ad esempio il Servizio di Refezione di Macerata e non pensando arrogantemente di non dover imparare da nessuno: è ora di progettare e programmare una gestione in house del servizio; i servizi pubblici devono essere esclusi da logiche utilitarie.”

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