RAPINATRICE UCCISA: IL FRATELLO DI ROSA DICE “NON SI AMMAZZA PERSONA COSI'”, PER L’AVVOCATIO DELL’OREFICE, CIFOLA SI E’ SOLO DIFESO

“Non si ammazza una persona così: Rosa era disarmata, in mano non aveva niente. Se avesse avuto una pistola il gioielliere avrebbe avuto ragione a sparare, ma così…”. Gaetano Donzelli è il fratello maggiore di Rosa, la rapinatrice napoletana di 36 anni rimasta uccisa il 4 aprile a Monte Urano durante la rapina alla gioielleria ‘Cifola’. E’ arrivato a Fermo, per il riconoscimento del cadavere e l’autopsia, in pullman dalla Campania. “Era una bravissima ragazza – dice della sorella morta, che pure aveva vari precedenti -, non può aver organizzato lei la rapina. E, anche se noi non li abbiamo visti, ci sono i filmati della telecamera del negozio: si vedrà da lì che Rosa non era armata”. Gaetano non vedeva la sorella da 11 mesi, “quando era venuta giù a salutare mamma”. Oggi prova “tanta rabbia e dolore”. Rabbia per Francesco Cifola, l’orefice, chiedono i giornalisti: “no, per lui no, perché comunque è parte offesa”.  “Fiduciosi” entrambi nella procura di Fermo, che conduce l’inchiesta, l’avv. Demetrio Valentini, difensore dell’orefice Francesco Cifola, e l’avv. Michela Romagnoli, che rappresenta la famiglia di Rosa Donzelli, uccisa da Cifola. “‘Cifola – afferma il difensore – si e’ semplicemente difeso: siamo certi che gli accertamenti non daranno un esito diverso da questo”. “Rosa ha certamente pagato un prezzo molto alto” per la sua vita tormentata, argomenta l’avv. Romagnoli. “In ogni caso – aggiunge – attendiamo i risultati dell’esame autoptico. Per ora è prematuro parlare di una costituzione di parte civile”..

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