QUOTE…ROSA SBIADITO

rosa_sbiaditoChi rimane fedele al “quota rosa” e chi opta per “quota di genere”. Non è questione di preferenza cromatica, ma di forma che cambia sostanza e prospettiva da cui partire per garantire quelle pari opportunità sancite anche dalla nostra costituzione.
Una discussione che si prende soltanto brevi pause tra una elezione e l’altra e che si è risollevata in questi giorni, per la protesta di SEL, anche a Civitanova in occasione del recente rimpasto che ha fatto scendere da 2 a 1 la presenza femminile in Giunta. Via Sglavo e Mengarelli, ingresso Cecchetti.
Si denuncia una violazione della normativa vigente che chiede un maggiore equilibrio di rappresentanza di genere. Il problema c’è, è annoso e purtroppo non riguarda solo la nostra città.
La provincia di Macerata con 57 comuni e una popolazione in maggioranza femminile per il 51.5%, ha 5 donne Sindaco tra cui quello di Bolognola, uno dei comuni più piccoli (160 abitanti).
Limitandosi a esaminare la composizione delle Giunte dei Comuni sopra i 3000 abitanti notiamo che la presenza di 2 assessori donna riguarda 7 amministrazioni, tra cui Macerata e Tolentino, quelli con 1 solo assessore donna riguarda ben 9 comuni tra cui Potenza Picena e San Severino, oltre Civitanova ovviamente. Ma il ventaglio di possibilità non si esaurisce al numero primo ma tocca anche lo zero: sono 6 i comuni che non hanno nessuna donna all’interno delle proprie Giunte, a partire da San Ginesio, passando per Camerino, Monte San Giusto, Morrovalle, Cingoli fino ad arrivare a Recanati. A questo punto dobbiamo evidenziare l’”anomalia” di Montelupone che raggiunge il record di ben 3 assessori donna.
Il quadro complessivo è nefasto e non ci sembra di notare differenze per colore politico, sia a destra che a sinistra che al centro, o dove vi volete mettere, è una scelta lineare e costante e anche se proprio a noi donne può dar fastidio sentirsi trattate come specie da proteggere mettendo in secondo piano competenze e capacità, regolamentare la rappresentanza di genere è ancora necessario, almeno fino a quando la curiosità morbosa non si limiterà all’abito della Ministro Boschi al Maggio Fiorentino ma si riverserà con lo stesso interesse anche allo smoking e papillon del Ministro Franceschini al Festival di Cannes.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *