“Quello che abbiamo fatto in Consiglio Regionale non va bene. Abbiamo perso una giornata per nominare i rappresentanti della Regione come grandi elettori del nuovo presidente della Repubblica. Di fronte alla drammaticità che vivono la nazione e i marchigiani, vedere le nostre bizze per nominare l’uno o l’altro e arzigogolare con bizantinismi pure giuridici e costituzionali davvero è fuori luogo”. Così in una nota il consigliere regionale Dino Latini (Liste civiche). “Significa che siamo fuori dalla portata di ogni realtà possibile – argomenta -, avendo di fronte problemi enormi (come i comitati per la difesa degli ospedali o contro l’elettrodotto che taglia la nostra Regione), per incaponirci a voler fare una figuraccia anche in termini di capacità e di maturità e a mostrarla in tutta la sua evidenza. Cosa cambia – si chiede Latini – se ci va l’uno o l’altro dei consiglieri regionali? Nulla. Davvero nulla. Cosa cambia invece se lo stesso spasmodico impegno di ogni l’avessimo messo per ognuno dei problemi della sanità e del lavoro che non esiste più? Molto”. “Dobbiamo andare a casa e non perché il Movimento 5 Stelle lo afferma – seguita Latini -, ma perché nei momenti cruciali non siamo all’altezza della situazione. Dopo la prima votazione ho firmato e ho lasciato il Consiglio regionale. La paura che ci sarebbero state le dimissione di qualcuno e la fine di questo mandato non mi ha attraversato per un momento – conclude -, il terrore invece di non aver fatto nulla di significato per far svoltare la mia comunità verso un futuro più sereno è pieno e le giornate come quella di oggi lo confermano”.