PROVINCIALI, “CHI HA SBAGLIATO PAGHI I DANNI” MA A CHI?

facciataprovinciaGrida vendetta al cospetto dei Santi Franco Capponi ex presidente della Provincia di Macerata che ad un anno dalla sua elezione si è visto mettere alla porta da un dispositivo del Consiglio di Stato. Lo fa annunciando di voler chiedere i danni: “Chi ha sbagliato deve pagare il conto e assumersi le proprie responsabilità davanti alla comunità maceratese”. Giusto! Verrebbe da esclamare, salvo un attimo dopo porsi una domanda. Ma chi sono i veri danneggiati e chi dovrebbe beneficiare dell’eventuale risarcimento dei danni? Franco Capponi eletto con 91.819 voti di cui 9.676 personali? o Giulio Silenzi, candidato per il centro sinistra, che di voti personali ne ha avuti 12.878 ma che ha dovuto fare i conti con un Partito Democratico attestatosi al 23,23% (in sostanza un -6% rispetto alle provinciali del 2004 quando i Ds e Margherita raggiunsero complessivamente il 29,30%) e che andando ad un eventuale ballottaggio, se la Lam fosse stata ammessa, avrebbe potuto avere la meglio su Capponi? o proprio Luigi Gentilucci della Lam che si è visto escludere dalla competizione secondo il parere del Consiglio di Stato in maniera ingiusta? Anche fosse solo un euro sarebbe giusto dividerlo salomonicamente in 3 perché nessuno può sapere come sarebbe andata a finire. Intanto ciò che balza agli occhi e che intristisce è il teatrino della politica prontamente messosi in moto con un Udc che come nel caso delle regionali torna a fare l’ago della bilancia anche in provincia. Ripercorrendo in sintesi quanto accaduto all’indomani del dispositivo del Consiglio di Stato vediamo da una parte un centro destra, Udc compreso, che afferma “la coalizione resterà invariata” salvo a distanza di qualche settimana notare il segretario regionale del partito di Casini, Antonio Pettinari, un po’ più defilato rispetto a tale affermazione (che sia stato folgorato sulla via di Damasco?). Dall’altra il centro sinistra che reduce dall’esperienza regionale ipotizza un matrimonio con l’Udc portando in dote magari la poltrona da presidente. A questo punto come direbbe il giornalista Antonio Lubrano “una domanda sorge spontanea”. Lavoriamo di fantasia e mettiamo che l’ipotesi del centro sinistra si perfezioni con questa unione. Saliamo sulla macchina del tempo: siamo in campagna elettorale e il candidato presidente del centro sinistra di area Udc si trova a dover convincere gli elettori a votare per lui e non per l’avversario. Come farà a parlar male -perché in realtà è questo che avviene- dell’altro competitore di cui è stato “compagno d’avventura” condividendone le scelte? Stesso discorso vale per il candidato presidente di centro destra. Noi scegliamo di scendere dalla macchina del tempo senza dare una risposta, riposta che però si badi bene, abbiamo la presunzione di conoscere. Purtroppo oggi la politica è questa: è tutto e il contrario di tutto con un susseguirsi di affermazioni e smentite dove i veri valori si sono persi nel tempo e dove gli interessi dei cittadini sono ben poca cosa dinanzi alla possibilità di occupare una poltrona!

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