PROVINCE: TROPPE INCERTEZZE, LA CGIL MARCHE CHIEDE UN IMPEGNO DELLA PRESIDENZA DELLA REGIONE E DEI PARLAMENTARI MARCHIGIANI

taglio-provincePer 2.200 lavoratrici e lavoratori marchigiani aumenta lo stato di incertezza sul loro futuro. Sono i dipendenti delle cinque Province marchigiane alle prese con le ultime proposte legislative che ne stabiliscono l’abolizione.
Infatti, il disegno di legge del governo “recante disposizioni sulle città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di comuni” contiene, secondo la Cgil, elementi di grande confusione, soprattutto in merito alle funzioni che esercitano attualmente le Province, tali da prefigurare una situazione di grande caos per quanto riguarda i servizi pubblici ai cittadini, i posti di lavoro, gli stipendi e le professionalità dei dipendenti delle Province.
L’ incertezza riguarda anzitutto il complesso delle funzioni gestite oggi da questi enti, funzioni che sono servizi ai cittadini, molte delle quali non possono essere gestite adeguatamente se non a livello di area vasta .
L’unica certezza rimane al momento lo “svuotamento” delle Province da funzioni fondamentali, associato a una politica di strangolamento finanziario che, già in questi ultimi mesi, ha significato nei fatti riduzione dei servizi ai cittadini per mancanza di risorse.
Al di là di rassicurazioni verbali, non c’è nel disegno di Legge alcuna certezza sul mantenimento di tutti i posti di lavoro dei dipendenti delle Province.
Anche alla luce del pronunciamento della Conferenza delle Regioni del 26 settembre scorso, che chiede una modifica al Disegno di Legge rivendicando alle Regioni un ruolo regolativo, chiediamo alla Presidenza della Regione Marche di farsi parte attiva nei confronti del Governo e dei parlamentari marchigiani al fine di ottenere una serie di impegni. E cioè garanzie sul mantenimento a livello provinciale dell’esercizio delle funzioni di area vasta, a partire da quelle relative al territorio, all’ambiente, all’istruzione, all’edilizia scolastica, alle politiche del lavoro e della formazione; garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro di tutti i dipendenti, compresi i lavoratori precari.
Inoltre, la Cgil e la Fp Cgil Marche chiedono garanzie sul mantenimento degli stipendi non solo per la componente “fissa e continuativa” ma anche per il “trattamento accessorio” che rappresenta per i lavoratori il riconoscimento della professionalità acquisita in anni di lavoro.

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