PROTESI ‘TOSSICHE’, CONTROLLI DEI NAS ANCHE NELLE MARCHE

a8I carabinieri del Nas di Ancona conducono accertamenti sul follow up dei pazienti su cui sono state impiantate protesi ortopediche Asr all’anca, il modello ritirato dal commercio nel 2010 dall’azienda produttrice, la statunitense DePuy (gruppo Johnson & Johnson), perché rilasciano ioni metallici e possono essere pericolose per la salute. Il Nas ha scritto a tutte le strutture di Area Vasta e alle Aziende ospedaliere della regione chiedendo un’informativa dettagliata sui pazienti che hanno subito un impianto con il modello Asr. Nelle cliniche private i militari sono andati direttamente ad acquisire gli atti sul posto. Una trentina, finora, i pazienti impiantati con una protesi della tipologia sotto accusa (nell’Ospedale di Jesi, in quello di Urbino e all’Inrca di Ancona), con 4 o 5 casi di sostituzione seguita a fratture. La raccolta dei dati, che secondo le linee guida del ministero della Salute deve coinvolgere anche i medici di base, é ancora in corso. Ma il lavoro del Nas si presenta più semplice rispetto allo screening sulle protesi mammarie Pip (Poly Implant Prothese) a rischio di rottura o infiammazione: la tracciabilità delle protesi d’anca è garantita dal fatto che questo tipo di intervento chirurgico viene effettuato in strutture pubbliche o convenzionate, mentre le protesi di medicina estetica sono applicate anche ambulatorialmente.

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