PROCESSIONE IN MARE: PROGRAMMA RISPETTATO

Si era temuto che la pioggia potesse intralciare la processione in mare e, invece, subito dopo la celebrazione della messa, la situazione del tempo si è normalizzata, seppure in preenza di molte nuvole, per cui la processione da Cristo Re al porto si è svolta regolarmente e quella in mare  con il motopeschereccio “Brave Heart” , di Mario Barboni (nella foto), che ha preso il mare attorno alle 18,30, con al seguito una decina festante di imbarcazioni e dare il via alla tradizionale processione in mare. Acque nell’imboccatura del porto leggermente increspate, ma nel complesso situazione delle onde di leggera entità. A largo, poi. c’è stato il lancio in mare della corona in ricordo di tutti i caduti.
L’urna di San Marone, che ieri sera era stata rimossa dall’altare dell’omonima chiesa subito dopo la celebrazione della messa delle ore 19, è stata portata nel primo pomeriggio nella chiesa di Cristo Re dove si è svolta la funzione religiosa presieduta dall’arcivescovo di Fermo, mons. Luigi Conti. e concelebrata dai sacerdoti e parroci della città. Fra le autorità presenti, il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, il sindaco, Tommaso Claudio Corvatta, il vice sindaco, Giulio Silenzi, l’assessore Cristiana Cecchetti, il consigliere regionale, Francesco Micucci, e quello provinciale, Gustavo Postacchini. Numerosa la rappresentanza delle autorità militari e dell’associazione dei marinai, della croce verde. Ai fianchi dell’altare, il labaro del comune. Chiesa, naturalmente, gremitissima con una larga partecipazione delle famiglie dei pescatori.
Nell’omelia, mons. Conti, ha svolto un ampio commento delle letture e del vangelo e proprio rifacendosi “Alla lettera di san Paolo agli Efesini”(5-15-20), dove si raccomanda, fra l’altro, a “non ubriacarsi”, ha ritenuto di aggiungere che si tratta di un ammonimento “che purtroppo oggi – ha detto testualmente – non è fuori luogo”. Accennando poi al miracolo della moltiplicazione dei pani, mons. Conti ha espresso l’invito che anche oggi è possibile “distribuire quel poco che abbiamo”, un chiaro monito all’attenzione da attuare nei riguardi dei poveri.
Dopo il rientro in porto, l’urna di San Marone è ritornata nella chiesa dei Salesiani con il parroco, don Giovanni Molinari e un buon numero di fedeli.
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