PRIMO INCONTRO CON LE FAMIGLIE ALLA PARS DOPO LA TRAGICA UCCISIONE DI PAMELA

Si è tenuta ieri, domenica 18 febbraio, la mensile visita dei parenti presso la comunità Pars di Corridonia, la prima dopo la morte di Pamela Mastropietro e i tragici fatti di Macerata.
​La giornata è iniziata con la Santa messa domenicale delle ore 11.00 presso la chiesetta di Santa Maria della pietà di Cigliano di Corridonia. La chiesa era gremita per l’occasione: genitori e ospiti delle comunità che liberamente vi hanno voluto partecipare. Durante la celebrazione si è pregato in modo particolare per tutte le persone incontrate in questi anni che sono decedute per fatti legati alla piaga della droga.
​Le oltre 150 persone che hanno consumato il pranzo insieme hanno potuto scambiarsi notizie, impressioni e giudizi sulla vita in comunità e in famiglia, e i genitori hanno avuto anche modo, nel dopo pranzo, di confrontarsi con gli operatori delle singole comunità sui problemi di ogni giorno e sull’andamento del percorso di recupero di ogni ospite.
​Nel pomeriggio si è tenuto un momento di riflessione e confronto, dedicato esclusivamente a genitori e parenti, in cui si è richiamato lo scopo delle visite mensili: innanzitutto è quello di condividere il cammino di cambiamento proposto dalla comunità ai figli, con le sue finalità e modalità di svolgimento, ma anche ai genitori con vari momenti di aiuto, come i gruppi famiglia e i colloqui individuali. Nel corso dell’incontro si è svolto anche un confronto su domande e problemi posti dai genitori rispetto al rapporto con i propri figli e con la comunità.
​La giornata si è conclusa con i saluti tra genitori e figli e con l’arrivederci al prossimo mese.
​Non è stato facile per tutti – ospiti, famiglie e operatori – ripartire dopo quello che è successo; i fatti accaduti hanno lasciato in tutti sentimenti di dolore, sconforto e a tratti anche di disorientamento. Tuttavia, il forte attaccamento al bene dei figli, l’ammonimento ricavato da quanto accaduto da parte degli ospiti, la sensibilità e la serietà professionale degli operatori, ha consentito di ritrovare la rotta e il giusto clima, per ripartire con chiarezza, forza e impegno in questa battaglia quotidiana che continua “corpo a corpo”, come dice Papa Francesco, contro la piaga della droga.

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