PREMIO CAPRA E CAVOLI

A Civitanova, eccezion fatta per le mongolfiere, continua a volare di tutto. Volano i bossoli: un tunisino spara da un auto in piazza, ma la questione sicurezza non si pone perché quella esiste solo quando la destra non governa. Volano gli insulti negli uffici comunali, dove dirigenti e assessori non riescono nemmeno a organizzare un mercatino senza ingolfare di problemi gli uffici. Volano i contributi, verso le tasche di associazioni gradite a chi governa e specializzate nelle sagre e in mercatini. Volano le quotazioni del Vespa Club, a cui la giunta, nonostante il veto del settore finanze, concede gratis locali comunali da trasformare in sede, tanto paga Pantalone. Volano anche le cazzate del sindaco, incappato nell’ennesima topica. Sbaragliando la concorrenza della Gabellieri, Ciarapica conquista lo sgarbiano Capra Award confondendo il Premio Annibal Caro con una sorta di concorso per la traduzione dell’Eneide, che il buon Caro fece 500 anni fa. Sull’endecasillabo sciolto (avvertite Ciarapica che non è un Alka Seltzer) del grande letterato civitanovese si sono formate generazioni di studenti, ma il sindaco ha detto che celebrare l’arte della traduzione nel nome di Caro e’ roba di nicchia. Vuoi mettere invece un malinconico Street Food in piazza che sforna una manciata di salsicce? Volano anche le denunce. A forza di piegare il regolamento ai desiderata della destra, il presidente del consiglio comunale Claudio Morresi si è guadagnato un esposto alla Procura della Repubblica. Casomai non potesse avvalersi della facoltà di non rispondere, in cui certi politici di destra son maestri, saranno cavoli amari…
Di Robespierre

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