PER LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TERAMO E IL GIP NON C’E’ DUBBIO, AD UCCIDERE MELANIA E’ STATO SALVATORE

parolisiE’ stato Salvatore Parolisi ad uccidere la moglie, Melania Rea, il 18 aprile scorso: ne sono convinti la Procura della Repubblica e il Gip di Teramo. Quest’ultimo, Giovanni Cirillo, ritiene, in particolare, che l’alibi del marito sia falso e che il movente dell’omicidio non sarebbe passionale, ma legato al fatto che la moglie nascondeva un segreto inconfessabile di qualcosa accaduto nella caserma “Clementi” di Ascoli Piceno, dove il marito addestrava le reclute. Inoltre, dispone nuovi accertamenti sui tabulati telefonici di Salvatore e Melania e insinua, più del suo collega di Ascoli Piceno, la possibilità che il caporalmaggiore sia stato aiutato nella “deturpazione” – la definisce così – del cadavere e nei tentativi di depistare le indagini. Il Gip ha accolto in toto la richiesta della Procura motivando il nuovo arresto con un’ordinanza di circa 200 pagine.    Intanto si accentuano le baruffe tra i legali di Parolisi – Valter Biscotti e Nicodemo Gentile – e della famiglia Rea. I primi si aspettavano l’arresto e annunciano che domani, all’interrogatorio di garanzia, il loro assistito non parlerà: lo farà davanti ai giudici del Riesame. Il secondo, Marco Gionni, evidenzia che “due Procure e due Gip diversi sono concordi nell’indicare in Parolisi l’assassino della povera Melania”.

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