PER BANKITALIA, BANCA MARCHE ERA IN MANO A BIANCONI, GRAVI LE RESPONSABILITÀ DEI CDA

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Banca Marche è stata gestita per 10 anni da un ‘dominus’ che agiva incontrollato, l’ex direttore generale Massimo Bianconi. Si era creato una banca su misura, concedendo crediti facili a 20 costruttori e imprenditori ora quasi tutti in default, tradendo la ”mission retail della banca”, senza fornire al Cda informazioni ‘rilevanti”, e percependo compensi ”anomali” attraverso ”operazioni opache”. ”Scarsamente incisivo” il ruolo dell’ex presidente Lauro Costa, mentre l’organo di supervisionestrategica era sostanzialmente ”spossessato dei propri poteri, a favore delle Direzione”. Pesano forse più dei 4 milioni di multa (fino a 300 mila euro a testa) le motivazioni della ‘sentenza’ con cui Bankitalia ha comminato sanzioni amministrative e pecuniari a chi ha rivestito ruoli di amministrazione, direzione e controllo in BM anteriormente al 2012, portando l’istituto di credito a un deficit di quasi 800 milioni di euro, e al commissariamento. L’ANSA ha potuto prendere visione del verbale del Servizio costituzioni e gestione crisi di Bankitalia, redatto in base ai risultati delle due ispezioni condotte sull’istituto dal 12 novembre 2012 al 3 aprile 2013, e dal 13 marzo al 6 settembre 2013. Una trentina di pagine in cui gli ex vertici cercano di respingere gli addebiti, ma la Vigilanza archivia come ”generiche, inadeguate”, o ”infondate” le controdeduzioni, e fa scattare le sanzioni. Il quadro che emerge dalla lettura del documento è sconfortante. Il ruolo dell’ex presidente Lauro Costa viene bollato come ininfluente, l’attività del Cda descritta come ”carente”, tale da determinare ”squilibri” nella gestione, soprattutto quella dei crediti deteriorati, con un differimento sine die del riordino del gruppo. A Bianconi è stata lasciata ”ampia autonomia, senza validi contrappesi”, e questo ha comportato ”un rapido e forte deterioramento delle condizioni economico patrimoniali” di BM, con una ”notevole sottostima del rischio di credito”. E stando al resoconto della Vigilanza, quell’autonomia Bianconi se la sarebbe presa tutta: anche pilotando ”flussi informativi parziali e inadeguati al Consiglio di amministrazione”. L’ex Dg ha seguito ”prassi istruttorie carenti, con un’eccessiva tolleranza verso affidati inadempienti, e rinnovi dei fidi basati su meccanismi automatici”. Avrebbe perfino fatto ricorso a ”modifiche unilaterali generalizzate di tassi di interesse e condizioni”, senza motivazioni adeguate. Per tutte queste ”gravi irregolarità”, Bankitalia sanziona Costa, l’altro ex presidente di Banca Marche Michele Ambrosini, e i consiglieri Bruno Brusciotti, Marcello Gennari, Eliseo Di Luca, Walter Darini, Germano Ercoli, Mario Volpini, Pio Bussolotto, Massimo Cremona e Giuliano Bianchi. A vario titolo sono tutti indagati dalla procura di Ancona, che ha aperto un’inchiesta sul ‘buco’ di Banca Marche, mentre l’istituto oggi è ancora governato da tre commissari straordinari. In attesa della ricapitalizzazione.

2 risposte

  1. Cristian ha detto:

    Brusciotti,Gennari,de Luca,Darini,Ercoli,Volpini,Bussolotto,Bianchi ma che facevano?Sprovveduti? Ma come crederci…

  2. Giordano Alessandrini ha detto:

    Costa contava poco? Sii contava solo i soldi che prendeva per la carica di presidente per il resto non contava nulla ,contava Bianconi.

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