Don Giangiacomo Ruggeri ha risposto “in assoluta trasparenza e completezza di informazioni” alle domande del Gip di Pesaro Lorena Mussoni. “Ha descritto il suo rapporto con i giovani, e cercato di chiarire le circostanze dell’unico episodio che gli viene contestato”. Così l’avv. Gianluca Esposito, difensore del portavoce del vescovo di Fano (ora sospeso), arrestato il 13 luglio per presunti atti sessuali su una tredicenne. La difesa non ha chiesto la scarcerazione, in attesa che la procura senta la minore. “Non c’é stata alcuna violenza, alcun abuso sulla ragazzina”, afferma l’avv. Sposito, e don Ruggeri ha fornito la sua interpretazione di “quell’unico episodio” oggetto di indagine. “Attendiamo con la massima tranquillità – dice il legale – che gli inquirenti completino le indagini nei tempi necessari, sentendo anche la presunta vittima”, la cui testimonianza dovrebbe essere acquisita con la formula dell’incidente probatorio, e alla presenza di uno psicologo. Nel frattempo don Ruggeri, che fino alla sospensione da ogni incarico pastorale era parroco nel comune di Orciano, assistente regionale degli Scout Scolte e direttore dell’Ufficio diocesano delle Comunicazioni sociali, è stato tolto dalla cella di isolamento del carcere di Villa Fastiggi in cui era stato rinchiuso dopo l’arresto, e trasferito in una cella comune. “Come l’ho trovato? bene, è un uomo di fede, una fede vissuta in grandissima trasparenza”, spiega il difensore. Ad accusare il prete ci sono in primo luogo i filmati girati di nascosto dagli agenti del Commissariato di Fano lungo la spiaggia di Torrette, dove don Ruggeri si è recato più volte con la ragazzina e dove l’avrebbe baciata e palpeggiata. Ad avvertire la polizia era stato il bagnino dei ‘Bagni Torrette’, Marco Mandolini. Per il codice penale, gli atti sessuali consumati da un adulto, per di più un educatore, con un minore di 14 anni sono equiparati alla violenza sessuale. Anche nel caso che il minorenne sia consenziente.