PAUL CONNET, “BRUCIARE I RIFIUTI SIGNIFICA BRUCIARE DENARO PUBBLICO E POSTI DI LAVORO”

pict03671Un convegno partecipato “Dio ricicla il diavolo Brucia”, quello che si è tenuto ieri sera all’Hotel Miramare organizzato dall’Itala dei Valori. Alla presenza di Paola Giorgi responsabile Enti locali della Provincia di Macerata e Adriano Mei responsabile comitati regionali, Paul Connet, il professore Emerito di chimica St. Lawrence University of Canton N.Y., innamorato dell’Italia “per il vino rosso e la sua creatività” ha esposto in perfetto american-style, la “Strategia rifiuti Zero”. E lo ha fatto “in una Provincia – ha sottolineato la Giorgi – che nonostante il buon livello di raccolta differenziata, si trova in una situazione di emergenza. Colpa di un’amministrazione di centro-destra incapace di gestire la situazione, ma perfettamente in grado di raccontare eco balle. A partire dalla discarica di Cingoli. Il Presidente Capponi non solo ha “costruito” la sua campagna elettorale ad assicurare che a Cingoli non ci sarebbe stata nessuna discarica, ma con delibera n° 500 di novembre 2009, ha “impegnato l’Ente, attraverso le competenti strutture provinciali, per un iter autorizzatorio celere sia dell’impianto di Cingoli che di quello ulteriore”. Poi è stata la volta di Connet (il suo intervento tradotto da Maggini). “Bruciare i rifiuti – ha detto l’esuberante professore – significa anche bruciare denaro pubblico e posti di lavoro, oltre che aumentare il surriscaldamento globale e immettere nell’atmosfera nanoparticelle dannose per la salute dei cittadini. Per esempio il termovalorizzatore di Brescia è costato 300 milioni di euro e ha dato solo 80 posti di lavoro”. Per Connet esistono tre tipi di responsabilità per una corretta gestione dei rifiuti: quella industriale, quella della comunità e quella dei politici i quali devono essere in grado di concepire politiche di ampio respiro. “La raccolta porta a porta (e non si tratta di Vespa) – ha ironizzato – è il trampolino di lancio per una strategia di Rifiuti zero che basa la sua funzionalità sul concetto di sostenibilità. Nella strategia “Rifiuti zero” non si devono sotterrare i rifiuti con le discariche o bruciarle con gli inceneritori. Tutto ciò che non può essere riutilizzato, compostato o riciclato non va prodotto: questo è il messaggio che mandiamo alle industrie”. Applauso dalla platea. “A San Francisco i rifiuti sono stati ridotti del 72 percento nel 2009 e obbiettivo del 2010 è raggiungere il 75 fino a rifiuti zero nel 2020; in Italia il piccolo comune toscano di Capannori si è posto lo stesso traguardo. Civitanova, come gli altri paesi del mondo possono diventare laboratorio di sostenibilità – conclude Paul Connett – se i soldi spesi per l’inceneritore fossero investiti nell’educazione”.