OLTRE 30MILA IMPRESE IN MENO NEL PRIMO TRIMESTRE 2020, L’ANTICIPO DELLO TSUNAMI

Pubblicato lo studio demografico delle imprese italiane di Unioncamere, la società delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale. Nei primi 3 mesi di quest’anno drastico calo del numero delle imprese, un terzo in più rispetto all’anno scorso, ma è solo l’anticipo di quello che succederà al sistema produttivo nazionale.

Il bilancio da gennaio a marzo 2020 della nati-mortalità delle imprese, infatti, risente solo in parte delle restrizioni seguite all’emergenza Covid-19 ma già rappresenta il saldo peggiore degli ultimi 7 anni (fu così negativo solo nel 2013) rispetto allo stesso arco temporale.

In netto calo sia le iscrizioni, con sole 96.629 nuove aperture, a fronte di 114.410 dello stesso trimestre dell’anno precedente, mentre 126.912 sono state le chiusure.

Il 28% delle saracinesche chiuse sono quelle dei laboratori artigiani (-35.745), per un saldo che vede ben 10.902 artigiani in meno in un solo trimestre. Per gli artigiani il “primo trimestre nero” è però una consuetudine, dato che la media delle chiusure negli ultimi 10 anni si aggira intorno alle 43.000 unità.

La tipologia di impresa che risente maggiormente del calo sono le società individuali (32.200 imprese cessate), mentre le società di capitali risultano addirittura in crescita (saldo positivo di 10.600 unità). A risentire della stretta sono i settori considerati come trainanti per la nostra economia nazionale, come la manifattura (-3.500 imprese), l’agricoltura (-7.250) e il commercio (-16.000).

Si tratta di un dato che evidentemente si riflette anche a livello territoriale. Con un tasso di crescita negativo pari a -0,83%, però, le Marche risultano essere la terza regione più colpita dopo le “cenerentole” Molise (-0,93%) e Valle d’Aosta (-0,88%). Il saldo delle imprese marchigiane segna un -1.395, con 3.828 attività cessate di cui, purtroppo, un terzo sono artigiane.

La pessima situazione si ripercuote inevitabilmente anche a Macerata, settima provincia tra le peggiori in Italia, con saldo negativo pari a -0,99%. Nella nostra provincia in tre mesi, ci sono state 515 nuove iscrizioni a fronte di 895 cessazioni, con un saldo negativo di -380 unità. Da noi gli artigiani hanno tenuto un po’ meglio ed il saldo riguarda solo per un quinto le imprese artigiane, grazie soprattutto ad un incoraggiante +197 di nuove iscrizioni.

Per far fronte a questa tendenza e per prevenire ciò che verrà, la CNA propone dodici misure forti e straordinarie da adottare immediatamente per scongiurare che il motore dell’economia si spenga, evitare la paralisi di intere filiere e superare l’emergenza sanitaria ed economica provocata dal Coronavirus, tutelando salute, livelli di reddito e tessuto produttivo.

Credito senza vincoli: tasso zero, 10 anni, garantito 100% dallo Stato per Artigiani Imprese e Professionisti.
Pressione burocratica: radicale riduzione della pressione burocratica, con particolare attenzione al fisco e lavoro.
Sviluppo delle infrastrutture: attivare subito un eccezionale e straordinario piano di sviluppo e investimenti infrastrutturale.
Sospensione dei pagamenti: di tutti i pagamenti tributari, contributivi e tributi locali fino a Giugno con rateizzazioni in 6 mesi.
Costo del lavoro: riduzione del cuneo fiscale e contributivo su salari per tutto il 2020 e fiscalizzazione.
Integrazione salariale: finanziamento a strumenti contrattuali di integrazione salariale – FSBA.
Indennizzi a fondo perduto: per aprile, maggio e giugno ai lavoratori autonomi, professionisti e partita iva.
Sicurezza: incentivi per investimenti in sicurezza e sorveglianza sanitaria.
Sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione: pagamento entro Maggio.
Codice Appalti: sospensione codice appalti per il biennio 2020/21 e attivazione delle procedure emergenziali.
Made in Italy e Export: valorizzazione e sostegno attraverso un piano di intervento immediato.
Turismo e Commercio: azioni e rapido piano di intervento a sostegno di turismo e commercio.
La CNA ha messo a punto questa serie di proposte e intende dare il suo un contributo insieme a quello di artigiani e piccole imprese per vincere l’ennesima sfida. L’Italia si è sempre rialzata dalle prove cui la sua storia millenaria l’ha sottoposta. Si rialzerà anche questa volta, più consapevole e coesa di prima; la nostra Associazione non si abbandona a un facile e retorico ottimismo ma confida nelle straordinarie energie e risorse del Paese e in particolare nelle capacità e nella infinita creatività degli artigiani e dell’imprenditoria diffusa. Occorre sopravvivere, poi ripartire e quindi accelerare.

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