NUOVA TEGOLA SU TVRS. IL CORECOM NEGA I CONTRIBUTI. IL PARERE DEL MINISTERO: “HA PERSO I REQUISITI”

image89Brutte notizie per Tvrs arrivano dal Comitato regionale per le Comunicazioni che ha escluso l’emittente di Recanati, che ne aveva fatto domanda, dalla graduatoria per l’attribuzione dei benefici previsti dalla legge 448/98 e dal Decreto ministeriale 5 novembre 2004 n. 292. Infatti, a seguito della chiusura dell’attività di produzione e conseguente licenziamento di tutto il personale tecnico e giornalistico Tvrs perde i requisiti di cui, al contrario, altre emittenti continuano a godere. E’ lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico a rilevare che “la finalità e la ratio di contributi concessi all’emittenza radiotelevisiva locale ai sensi del combinato disposto dalla legge 448/98 art. 45 c.3 e del regolamento emanato con D.M. 292/2004, sono quelle di premiare con benefici economici i soggetti che dimostrano di impiegare effettivamente la propria struttura produttiva locale nella realizzazione di programmi televisivi e tali benefici devono essere a ciò commisurati”.

Una decisione, quella del Corecom, che introduce elementi di chiarezza rispetto alla legittimità ad operare da parte della Beta Spa. Già con la risposta dell’ex viceministro Catricalà, infatti, si era evidenziata una inspiegabile discordanza fra quanto agli atti del Ministero e quanto dichiarato da Tvrs ai sensi della legge 223/91.
Infatti, contrariamente a quanto comunicato alle istituzioni preposte, tra cui la Regione Marche, al Ministero dello Sviluppo Economico “non risulta che la società […] abbia cessato l’attività di fornitore di servizi media audiovisivi”. Proprio la risposta con cui il viceministro dichiara che la Beta Spa “non aveva cessato l’attività di fornitore di servizi media audiovisivi, ma che anzi in data 23 giugno 2013 aveva inoltrato una richiesta di autorizzazione per fornitore di servizi media per la regione Marche con un ulteriore marchio” rafforza la convinzione che l’operato della Società sia tutt’altro che chiaro.

Ecco perché le risposte di Ministero e Commissione Ue sono già state consegnate all’autorità giudiziaria, che dovrà stabilire la regolarità del percorso compiuto dalla Società Beta.

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