Sarebbe dovuto entrare proprio ieri in un centro diurno di salute mentale Antonio Lorenzoni, il 25enne che domenica notte ha ucciso il padre Luigi, colpendolo con un coltello all’addome, a Secchiano di Novafeltria. Lo ha spiegato un comunicato dell’Azienda Usl di Rimini, con cui ha anche espresso il proprio cordoglio alla famiglia. Il giovane, già seguito dagli analoghi servizi della Regione Marche, era stato successivamente preso in carico dal Centro di Salute Mentale romagnolo, e nei suoi confronti era stato attivato un progetto di cura personalizzato, non completamente accettato dal paziente”. “Tale progetto, condiviso anche con la famiglia – aggiunge il comunicato -, prevedeva, oltre ad una terapia a domicilio, l’ingresso del paziente in un centro diurno proprio a partire dalla data di ieri”.