NO AI 100.000€ AL MOTOR DAY

Si frantuma in consiglio comunale la maggioranza che Ciarapica non è riuscito a controllare. Infatti sono stati unificati due emendamenti (uno della minoranza e uno presentato da alcuni consiglieri della maggioranza) che nella sostanza indicano che i 100.000 € dati della Regione non devono essere utillizzati per il Motor Day. L’emendamento che vincola quei soldi solo ed esclusivamente “agli eventi culturali del Comune di Civitanova”
è stato presentato dai consiglieri (sei consiglieri presenti dell’opposizione: Silenzi, Franco, Rossi, Ghio, Poeta, Corvatta e quattro consiglieri del gruppo dei Fratelli d’Italia: Ruffini, Cavallo, Nori, Gasperroni. Il resto dei consiglieri di maggioranza si è diviso tra chi ha votato contro e chi si è astenuto (Lazzarini e Marinelli) e chi come Baioni ha abbandonato l’aula per non votare. Il Sindaco aveva richiesto e sempre sostenuto che quei 100.000€ sarebbero andati al Motor Day.
Insomma, sono risultate convergenti le posizioni della stragrande maggioranza dei consiglieri e per la prima volta è importante che su una questione specifica (cioè quella di non dare i 100.000 € al Motor Day in aggiunta ad altri 35.000 che il Comune aveva già assegnato) non vi sono stati steccati ideologici.

La maggioranza, fino ad ora blindata, si è presentata in ordine sparso ed ha pesato al momendo del voto l’assenza dei consiglieri Marzetti e Croia, quest’ultimo presente in un primo tempo in aula. Poi, sembra a seguito di una telefonata dai toni accesi con Marzetti, avrebbe deciso di andare via.
Un comportamento un po’ strano visto che nei giorni scorsi sui giornali Marzetti e Croia avevano annunciato contrarietà ma poi al momento decisivo, quello del voto, non c’erano. Perché tanta incoerenza e perché tanta paura?

Vi sono poi stati consiglieri che durante il dibattito hanno paventavato una responsabilità di ordine legale a cui si sarebbe andati incontro nel votare a favore dell’emendamento. Particolarmente attivo in questo senso il capogruppo di Forza Italia Baioni che poi non ha votato senza motivare il suo comportamento.

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