NEOPLASIA OVARICA, AD ANCONA UN PERCORSO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE

Presentato nel corso di una conferenza stampa presso l’aula Tosolini della Direzione Generale degli Ospedali Riuniti di Ancona il percorso diagnostico terapeutico ed assistenziale (PDTA) nella gestione del carcinoma ovarico. Coordinato dalla Professoressa Rossana Berardi Direttore Clinica Oncologica Ospedali Riuniti di Ancona Univpm, è il risultato di un lavoro di condivisione tra gli oncologi è i ginecologi delle Marche.

“I percorsi terapeutici, diagnostici e assistenziali sono fondamentali per la migliore gestione dei pazienti oncologici. Oggi – ha detto la professoressa Berardi – parliamo proprio della proposta PDTA, ovvero di un percorso regionale condiviso tra gli operatori, in particolare gli oncologi, i ginecologi e tutti coloro che concorrono nella gestione del paziente con tumore ovarico.
Un percorso frutto del lavoro di mesi che ha visto insieme tutti i professionisti unitamente alle associazioni di volontariato Loto Onlus e Abracadabra il cui fattivo supporto è stato fondamentale in quanto il miglior percorso lo si costruisce insieme.
Oggi assistiamo alla nascita del comitato regionale Marche di Loto onlus, associazione già molto attiva in altre regioni che ora avrà una sede anche nella clinica oncologica proprio per rafforzare la partnership tra pazienti, associazioni, istituzioni e professionisti.

Per la sanità marchigiana un ulteriore passo avanti nel percorso di eccellenza certificata, come ci conferma il Direttore Generale Azienda Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi. “Abbiamo avuto alla fine di un lungo lavoro – ha sottolineato con orgoglio Caporossi – la conferma di una certificazione ISO9000 VISION 2015 che riguarda l’intera Azienda Ospedali Riuniti. Siamo riusciti a certificare il percorso del paziente, dalla presa in carico all’assistenza, alla riabilitazione fino alla dimissione.
In Italia non vi è un’altra azienda che ha avuto questo risultato e per noi è motivo di grande orgoglio ma non tanto per attaccare sul muro una certificazione ma quanto per dire all’esterno che da noi sanità pubblica significa agire per il bene comune.

“Il carcinoma ovarico – ha detto il Rettore dell’Univpm Sauro Longhi – è un problema ben noto di cui conosciamo le conseguenze e a cui spesso non si riesce a dare delle risposte. Qui però c’è un gruppo di persone che si sono messe insieme, che hanno creato sinergia e che sono convinto percorreranno una strada diretta sempre più verso la guarigione.

“Oggi si parla di una patologia importante per la quale vi è la necessità di creare dei percorsi condivisi in cui i professionisti si possono scambiare le buone pratiche nella sua gestione – ha sottolineato Fabrizio Volpini Presidente della Commissione Regionale Sanità. Insomma, un’armonizzazione dei percorsi diagnostici terapeutici per una patologia importante quale appunto quella rappresentata dei tumori femminili.

“Il tumore dell’ovaio è una patologia poco frequente ma molto complessa nelle necessità di trattamento per il quale non vi è un’indagine di screening come per il tumore della mammella, del colon-retto o del collo dell’utero. Con la professoressa Berardi – ha dichiarato la dottoressa Rosa Rita Silva – avevamo un sogno, quello di riunire intorno a un tavolo tutti i professionisti a vario titolo coinvolti in questa patologia difficile da diagnosticare e il traguardo raggiunto oggi rappresenta un momento molto importante.”
“Diventa fondamentale l’individuazione di un percorso, di un modello di cura – ha detto il prof. Andrea Ciavattini Direttore SOD Clinica Ostetricia e Ginecologia AOU Ospedali Riuniti di Ancona – questo sta alla base della possibilità di migliorare la qualità di cura in questo momento e quindi anche la sopravvivenza di queste pazienti. E’ un cancro che ha un’estrema complessità di gestione proprio perché la figura dell’oncologo, quella del radiologo e quella del ginecologo sono in realtà delle figure tutte un po’ alla pari ed è assolutamente fondamentale che ci sia un coordinamento che faccia in modo che il percorso della paziente sia sempre assistito”

Per il Direttore Sanitario Azienda Unica Regionale Nadia Storti, “questa giornata è molto importante perché finalmente si cerca di scrivere un percorso diagnostico-terapeutico non soltanto limitato all’Azienda ma che interessa tutta la regione dove verrà utilizzata la stessa metodica e tutte le donne potranno avere lo stesso trattamento.”
Concetto ribadito da Roberto Papa, dirigente medico Ospedali Riuniti di Ancona il quale ha sottolineato come “l’obiettivo è quello di selezionare le migliori pratiche scientifiche che devono essere uguali per tutti con standard da garantire.”

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