NELL’INCONTRO CON LUIGI BERLINGUER LE RAGIONI DEL SỈ

Luigi Berlinguer, docente universitario, deputato, senatore, eurodeputato, ex ministro dell’Università della Ricerca Scientifica e Tecnologia, sta portando avanti in tutto il Paese una serie di incontri a sostegno dell’appello della Sinistra per il Sì. Una di queste tappe è stata quella che si è tenuta nella gremitissima sala consiliare della residenza municipale, nel corso della quale si è ampiamente soffermato sul prossimo referendum confermativo sulla riforma costituzionale che avrà luogo, com’è ormai noto da tempo, il prossimo 4 dicembre. Ad ascoltarlo tante persone e un nutrito gruppo di dirigenti del PD a livello locale, provinciale e regionale, oltre agli on. Irene Manzi, Luciano Agostini. Hanno fatto gli onori di casa, il sindaco Tommaso Claudio Corvatta, e per il PD, Mirella Franco e Giulio Silenzi. Generale apprezzamento per la traduzione con la lingua dei segni e la sottolineatura in diretta.
Simpatica introduzione all’incontro, il riconoscimento che è stato fatto dall’avv. Sandro Vallesi, anche lui del PD locale, alla 93emme Vanda Pagani, personaggio storico del PD locale, conosciutissima per il suo apporto alla Resistenza, alla quale è stata consegnata una targa ricordo.
Proprio a questa commossa cerimonia, ha fatto riferimento Berlinguer nell’introdurre l’argomento referendario, sostenendo che “…è stata una bella idea portare in questa occasione – ha detto – una cittadina che simboleggia la Costituzione, nata dalla Resistenza e dalla Liberazione”. “Una Costituzione, è vero, – ha testualmente aggiunto – che va difesa, ma i difetti non possono rimanere immutabili, com’è avvenuto in vari momenti, come quando è stata introdotta la pari opportunità che ha arricchito la Costituzione originale”.
Il parlamentare sardo ha sottolineato più volte i momenti della storia, che hanno caratterizzato la nascita della Corta Costituzionale “momenti che hanno molto in comune con quelli attuali in cui siamo chiamati a votare un Referendum che rappresenta ugualmente un momento per andare avanti”. Passando ad analizzare analiticamente la proposta referendaria, Berlinguer si è soffermato per primo sul Senato, che per i padri costituenti “dava più forza alla democrazia”, in un Paese che era uscito dalla dittatura. Ma quel bicameralismo paritario, che non esiste in quasi tutti i Paesi europei, da tempo non risponde alle nuovo esigenze, ben diverse di quelle di allora. Riguardo agli atteggiamenti che si sono determinati nei riguardi di quella che rappresenta la prima riforma organica della Costituzione dal 1948 ad oggi, Berlinguer ha evidenziato l’incoerenza che emerge inequivocabilmente per il fatto che alcuni sostenitori del No, l’hanno votata due volta alla Camera e al Senato.
“Ẻ chiaro il fatto – ha evidenziato inoltre l’illustre parlamentare – che una delle ragioni dello schiarimento del No, è quella che vogliono far cadere Renzi. Noi stiano votanto la Costituzione, no Renzi e questo vuol dire non aver stima della Costituzione. Ci sono altri, anche esperti di diritto costituzionale, che sostengono la necessità di scrivere una legge Costituzionale migliore: ma chi garantisce che ciò possa avvenire?”. Nelle conclusioni finali, Luigi Berlinguer si è detto dispiaciuto che una parte della sinistra è per il No e ha sottolineato il fatto che l’impegno che attende lo schieramento del Sì è quello di far fare al Paese un passo avanti. “Noi siamo – ha sostenuto – una forza del cambiamento”.
A Berlinguer è stata quindi posta la domanda nella quale si chiedeva che forse sarebbe stato meglio evitare di votare per un “Senato così pasticciato”. ”Forse sarebbe stato meglio – ha risposto con decisione – ma in quel caso sarebbe venuta meno una Camera che si occupasse delle autonomie locali”.
La conclusione dell’incontro, dopo che Berlinguer, in tutta fretta, si è spostato a Fermo per un’analoga occasione, è stata fatta dall’on. Luciano Agostini, per il quale fra gli argomenti da utilizzare, sono quelli che il Sì è un’occasione di “semplificazione e ammodernamento”, di Giulio Silenzi, che ha ringraziato Berlinguer per l’entusiasmo suscitato e che le “resistenze che emergono – ha sostenuto – caratterizzano ogni percorso innovativo”, evidenziando nella propaganda a sostegno del Sì, la necessità di modernizzare l’apparato burocratico e trovare ogni possibile occasione di confronto con l’elettorato del PD, dall’ on. Irene Manzi, che ha citato una massima del noto giurista politico Pietro Calamandrei, laddove si dice che: “Le dittature sorgono non dai governi che governano e che durano, ma dall’impossibilità di governare dei governi democratici” , sostenendo che il 4 dicembre, votando Sì, le istituzioni di garanzia non cambieranno. Basta, dunque, un Sì.
Berlinguer Omaggio a Vanda
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Berlinguer Sala consiliare

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