MORI’ IN INCENDIO PER SALVARE PULCINI,DATORE LAVORO NEI GUAI

Nonostante l’intimazione di vigili del fuoco e carabinieri a non entrare nel capannone di un allevamento di pulcini di Arcevia, dove era divampato un incendio, un operaio cercò di salvare i pulcini entrando nello stabile con un muletto: Haliti Shpend, 24 anni, kosovaro, dipendente della ditta Donnino Carboni, venne investito da una fiammata e morì cinque giorni dopo in ospedale a Roma per le ustioni riportate sul 90% del corpo. Oggi il gup di Ancona Paola Moscaroli ha rinviato a giudizio per omicidio colposo l’omonimo titolare dell’azienda agricola, situata nella frazione di San Giovanni Battista. La famiglia della vittima si è costituita parte civile. Il processo inizierà a Fabriano il 23 luglio. L’accusa nei confronti dell’imputato è di aver violato le norme sulla formazione dei lavoratori in tema di sicurezza. Un addebito respinto dai difensori, gli avv. Roberto Tiberi e Daniele Bendia, secondo i quali nessuna colpa è ascrivibile all’imprenditore, anche perché tutte le persone presenti erano state invitate ad allontanarsi. Il rogo, con ogni probabilità accidentale, si innescò verso le ore 20 del 12 settembre 2011. L’operaio, forse in uno slancio di coraggio e sensibilità, non rispettò gli avvertimenti e morì il 17 settembre successivo per le gravissime ustioni riportate.

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