MOLETTO MEDUSA: CON LEOPARDI IN RIVA AL MARE

Non accade a tutti ascoltare i versi del Leopardi in riva al mare, in una bella serata di luna, sufficientemente tiepida in questo periodo stagionale un po’ incerto in termini più che altro di temperatura. Ė stato invece possibile a quelle tante persone che hanno accettato l’invito dell’Associazione Medusa di partecipare alla serata in onore di Leopardi e che hanno trovato posto nella naturale platea posta dinanzi al “moletto” della struttura. Una forte emozione iniziale quando la serata ha preso avvio proprio con la recitazione dell’Infinito, soprattutto quando è stato letto l’ultimo endecasillabo, il quindicesimo, di quella immensa poesia: “E il naufragar m’è dolce in questo mare”. Be’, trovarsi dinanzi alle acque tranquille del porto, con le luci delle barche ormeggiate, il luccichio del faro, ha creato una forte suggestione.
Serata ingentilita dalla colta presenza della prof.ssa Raffaella Lattanzi, che ha tracciato un ampio profilo umano e poetico del Leopardi, e dallo storico Stefano Bianchi, che si è soffermato sulle sofferenze fisiche del poeta, piuttosto gravi, ma superate con straordinario coraggio. Apporto di bravura dei lettori e degli accompagnatori musicali fra i quali Federico Cippitelli all’organetto e Matteo Gianfelice alle percussioni.
Un altro titolo di merito culturale che si aggiunge all’attivissima Associazione Medusa,diretta con passione dal presidente, Giorgio Paolucci, e dall’insostituibile Leonardo Paolucci, che ha predisposto la serata nel migliore dei modi, per cui gli applausi finali hanno rappresentato un ulteriore riconoscimento a una struttura che sa mettere in risalto non solo la vita del mare e della pesca, ma anche aspetti di grandiosa poesia.

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